lunedì 10 febbraio 2020

L’Automotive alla ricerca del suo Cloud


L’offerta vincente dell’auto è sempre stata quella di portarti da un punto A ad un punto B, in un tempo ben definito, a tua scelta. Un’ampia fetta di libertà. Oggi la connettività ti porta ovunque istantaneamente. Non c’è più storia. In un attimo è avvenuto il sorpasso. Il testimone della libertà è stato rilevato dalla connettività. Il fascino di poter comunicare da ogni dove con qualsiasi persona e contemporaneamente acquisire informazioni e dati istantaneamente da persone e cose ha pervaso il vivere quotidiano, regalando un inebriante sensazione di controllo e potere su ogni azione. Morale dei fatti: Internet ha reso l’auto un oggetto ad obsolescenza veloce. E non è detto che tutti i grandi player dell’auto lo abbiano capito del tutto. La loro vocazione è sempre stata prevalentemente meccanica: progettare, produrre e vendere una elegante “scatola di acciaio” da guidare spinta da un motore endotermico. Solo strada facendo si sono appoggiati all’industria elettronica per sviluppare e “appropriarsi” della Meccatronica. 
Ora nel tentativo di fare lo stesso con i provider della connettività hanno però scoperto che questo modello non funziona più. Questa volta il gioco lo conducono i provider/player della connettività, il “controllo” del cliente finale e del veicolo (big data) è nelle loro mani tramite gli strumenti che sono in grado di far dialogare (cellulari, ipad, smartwatch..), utilizzando loro piattaforme informatiche dedicate. Una tecnologia che non rientra del tutto nel patrimonio genetico dei costruttori tradizionali e per riprendersi una posizione di leadership probabilmente non sarà loro sufficiente affidarsi alla scossa di un motore elettrico o portare a bordo “tanta” connettività. Credo che si stia imponendo l’esigenza di un profondo ripensamento della mobilità prima che del “veicolo auto”. Alcuni costruttori sembrano già guardare a questo nuovo orizzonte, apparentemente ancora lontano, con molto interesse, notevoli investimenti e determinazione. Altri sembrano invece orientati a presidiare il loro campo da gioco, investendo sulla difesa e sullo sviluppo delle tecnologie che meglio padroneggiano, disponibili ad aprirsi solo quanto basta per evitare l’isolamento tecnologico. L’Automotive tradizionale è alla ricerca del suo “Cloud” e su questo terreno la sfida è tutta aperta.
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