Ieri sera, rientrando a
casa verso le ore 20:00, ho quasi investito un ciclista. Il sole era tramontato
da un pezzo. La strada era scarsamente illuminata. Pedalava sulla destra,
vestito di scuro, a fari spenti e senza catadiottri sul parafango posteriore e
sui pedali (previsti dal Codice della Strada - art 68 comma c). L’ho evitato
all’ultimo momento, solo perché ero molto attento. Fffiuuu!!!
E’ vero molti automobilisti
non fanno attenzione ai ciclisti, ma, mi sono detto, qualche ciclista se la va
proprio a cercare. Come in una specie di tragica roulette russa, nella quale
finiscono per perdere tutti. Il problema è destinato ad assumere maggiori
proporzioni. Da un lato la gente (o quantomeno quelli che ce la fanno ancora a
spingere in salita sui pedali) mostra un crescente interesse per le due ruote
silenziose (nel solo 2013 ne
sono stati venduti 132,3 milioni di esemplari nel mondo). Dall’altro le
amministrazioni pubbliche incoraggiano l’uso della bicicletta per risolvere
problemi di inquinamento e traffico urbano. Ma chi si preoccupa davvero della
sicurezza?
Volvo Cars, il produttore svedese di attrezzature
sportive protettive POC ed Ericsson, presenteranno in anteprima assoluta
all’International CES di Las Vegas in programma a gennaio 2015 un innovativo
dispositivo in grado di stabilire una comunicazione bidirezionale fra automobilisti
e ciclisti, emettendo avvisi di prossimità ai conducenti di una Volvo ed ai
ciclisti dotati di uno speciale casco protettivo.
Utilizzando una popolare app per smartphone dedicata a chi va in bicicletta, come
Strava, la posizione del ciclista può essere condivisa con l’automobile e
viceversa tramite il cloud Volvo. Se viene calcolata la possibilità di una
collisione imminente, entrambi gli utenti della strada sono avvertiti, così da
essere messi in condizione di compiere le azioni necessarie per evitare un
potenziale incidente. Il conducente di una Volvo sarà avvisato della presenza
di un ciclista nei pressi dell’auto tramite un segnale visualizzato sul display
ad altezza occhi, anche se il ciclista si trova in un punto cieco, ad esempio
dietro una curva o dietro un altro veicolo, o se è scarsamente visibile, quando
è buio. Il ciclista verrà a sua volta avvisato per mezzo dell’accensione di una
spia luminosa montata sul casco.