Mitsubishi Fuso Truck & Bus Corporation (marchio di Daimler
Truck Asia) ha festeggiato l’avvio della produzione europea di eCanter, il
primo autocarro leggero al mondo completamente elettrico, presso lo
stabilimento portoghese di Tramagal dove saranno prodotti i veicoli destinati ai
mercati europeo e americano. «L’avvio
della produzione di eCanter fa di noi il primo costruttore globale a produrre
in serie un autocarro completamente elettrico» dice Marc Llistosella,
presidente e CEO di MFTBC e responsabile di Daimler Trucks Asia. «D’ora in poi saremo in grado rispondere alla
crescente domanda di veicoli da destinare alla distribuzione a zero emissioni nelle
grandi città. Dopo la messa in esercizio, lo scorso Maggio, della prima
stazione di ricarica per autocarri e l’avvio, il 7 Luglio, della produzione
nello stabilimento giapponese di Kawasaki, queso evento segna l’inizio della
produzione di eCanter fuori dai confini giapponesi. Con queste pietre miliari
Fuso sta preparando la strada per il primo autocarro 100% elettrico
dell’azienda. Dopo l’inizio della produzione in piccola serie, il prossimo
passo naturale nel futuro sarà la produzione su vasta scala. Le esperienze
raccolte con questi primi veicoli nelle mani dei clienti forniranno importanti
elementi a Fuso per la produzione in serie».
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mercoledì 2 agosto 2017
lunedì 21 ottobre 2013
Zero emission
Di automobili elettriche si parlava già alla fine dell'Ottocento.
L’idea è talmente suggestiva che ne parliamo ancora oggi, all'inizio del
Ventunesimo Secolo. C’è però una differenza: oggi il sogno di quei lontani
pionieri si sta avverando e diventare finalmente una realtà.
Merito della moderna tecnologia, ovviamente. Una tecnologia che in
questo caso si chiama "batterie agli ioni di litio" e che permette di
accumulare energia elettrica in spazi ridotti e con pesi contenuti. E di
poterla rigenerare facilmente collegando l’automobile ad una qualsiasi presa di
corrente oppure ricorrendo ad un generatore di bordo.
Allo stato attuale sembra proprio che le batterie agli ioni di
litio potranno rilanciare il sogno dell’automobile elettrica ed a riproporla
come una valida alternativa per una motorizzazione non inquinante e svincolata
dal petrolio e dai suoi derivati.
venerdì 2 agosto 2013
Infrastruttura di ricarica. In Giappone, ci pensano Toyota, Nissan, Honda e Mitsubishi
Toyota Prius Plug-In |
A quanto pare, tutto il mondo è un
paese. Anche nell’organizzatissimo Giappone c’è voluto un accordo tra quattro
grandi industrie private del calibro di Honda, Mitsubishi, Nissan e Toyota per
promuovere davvero la diffusione dei punti di ricarica per i veicoli elettrici
ed ibrido-elettrici (PHV, PHEV, EV) e sviluppare una rete di ricarica più
conveniente e pratica per gli automobilisti giapponesi.
Per favorire la diffusione dei veicoli
elettrici, si sa, è indispensabile implementare un’adeguata infrastruttura di
ricarica. L’urgenza del problema richiede un intervento immediato. Le quattro
aziende hanno quindi deciso di coprire con il contributo del governo giapponese
i costi di installazione e di lavorare con alcune società fornitrici di servizi
di ricarica (delle quali detengono partecipazioni) per realizzare una rete di
ricarica più capillare e accessibile.
sabato 29 giugno 2013
Triplice alleanza Bosch-GS Yuasa-Mitsubishi per le batterie agli ioni di litio
Bosch, GS Yuasa
e Mitsubishi lavoreranno insieme alla prossima generazione di batterie agli
ioni di litio ad alte prestazioni, fondamentali per le veicoli ibridi plug-in ed
elettrici. Le tre aziende intendono utilizzare una gestione avanzata delle
celle al fine di elevarne la potenza specifica. Ciò dovrebbe portare ad una
riduzione di peso e di volume che ne permetterebbe un più ampio utilizzo con
l'obiettivo di ampliare la gamma dei veicoli elettrificabili.
A tale
proposito le tre aziende intendono costituire una “joint-venture” per
condividere ricerca e sviluppo e sostenere le proprie case madri nelle vendite
e nelle attività di marketing. L'avvio delle attività è previsto agli inizi del
2014. La sede operativa avrà base a Stoccarda, in Germania. La costituzione
della “joint-venture” è soggetta ad approvazione delle autorità anti-trust.
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