La parola chiave che domina è “Transizione”. L’UNRAE (Associazione dei Costruttori esteri ) si è rivolta al Censis per uno studio a carattere socio-economico e al CNR per un’analisi delle emissioni delle autovetture per costruire la sua strategia per la mobilità di domani.
“Il Paese ha oggi bisogno di condividere - tra tutti i soggetti coinvolti dalla questione della mobilità – un’ “Agenda della transizione” che faccia chiarezza sui problemi in essere e che tracci il percorso da seguire nei prossimi anni” ha sottolineato Michele Crisci, Presidente di UNRAE.
Tra gli obiettivi di riferimento dell’agenda c’è quello di definire un percorso di accompagnamento nel progressivo passaggio dal sistema di mobilità attuale a quello pr. efigurato dai regolamenti europei per il 2025, il 2030 e il 2050, di capitalizzare l’interesse degli italiani verso le innovazioni che caratterizzano oggi l’offerta (auto a trazione ibrida o elettrica, dispositivi per la connettività e per la guida autonoma, nuovi format di utilizzo dei veicoli), di prevedere le infrastrutture necessarie, da un lato, per garantire la transizione verso la “e.mobility”, tenuto conto che al momento attuale i veicoli elettrici trovano un ostacolo alla loro diffusione - oltre che nel costo di acquisto - nella sostanziale inesistenza di punti di ricarica e, dall’altro, per favorire una maggiore diffusione dei veicoli a gas, di promuovere un concetto di “mobilità come servizio” che superi la rigida distinzione oggi in essere tra trasporto privato e collettivo.Da un lato ragionando sempre in chiave intermodale per lo sviluppo del trasporto pubblico, dall’altro promuovendo tutte le tecnologie e i meccanismi abilitanti oggi disponibili. Altro punto, ritenuto non secondario è quello di affrontare la questione del diesel in modo progressivo, distinguendo nettamente tra vetture obsolete (Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3) e vetture che offrono ottime performance emissive (Euro 5, Euro 6). Interessante l’iniziativa di adottare questa agenda di transizione come base di confronto e di “evangelizzazione” delle istituzioni delle principali città italiane, con l’obiettivo di creare una cultura condivisa della transizione per capitalizzare al meglio sui benefici dell’innovazione. Un percorso per accompagnarci verso l'auto di domani: sempre più connessa e dialogante, a guida autonoma ed a trazione elettrica nelle varianti ibrida, a sole batterie o ad Idrogeno.
“Il Paese ha oggi bisogno di condividere - tra tutti i soggetti coinvolti dalla questione della mobilità – un’ “Agenda della transizione” che faccia chiarezza sui problemi in essere e che tracci il percorso da seguire nei prossimi anni” ha sottolineato Michele Crisci, Presidente di UNRAE.
Tra gli obiettivi di riferimento dell’agenda c’è quello di definire un percorso di accompagnamento nel progressivo passaggio dal sistema di mobilità attuale a quello pr. efigurato dai regolamenti europei per il 2025, il 2030 e il 2050, di capitalizzare l’interesse degli italiani verso le innovazioni che caratterizzano oggi l’offerta (auto a trazione ibrida o elettrica, dispositivi per la connettività e per la guida autonoma, nuovi format di utilizzo dei veicoli), di prevedere le infrastrutture necessarie, da un lato, per garantire la transizione verso la “e.mobility”, tenuto conto che al momento attuale i veicoli elettrici trovano un ostacolo alla loro diffusione - oltre che nel costo di acquisto - nella sostanziale inesistenza di punti di ricarica e, dall’altro, per favorire una maggiore diffusione dei veicoli a gas, di promuovere un concetto di “mobilità come servizio” che superi la rigida distinzione oggi in essere tra trasporto privato e collettivo.Da un lato ragionando sempre in chiave intermodale per lo sviluppo del trasporto pubblico, dall’altro promuovendo tutte le tecnologie e i meccanismi abilitanti oggi disponibili. Altro punto, ritenuto non secondario è quello di affrontare la questione del diesel in modo progressivo, distinguendo nettamente tra vetture obsolete (Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3) e vetture che offrono ottime performance emissive (Euro 5, Euro 6). Interessante l’iniziativa di adottare questa agenda di transizione come base di confronto e di “evangelizzazione” delle istituzioni delle principali città italiane, con l’obiettivo di creare una cultura condivisa della transizione per capitalizzare al meglio sui benefici dell’innovazione. Un percorso per accompagnarci verso l'auto di domani: sempre più connessa e dialogante, a guida autonoma ed a trazione elettrica nelle varianti ibrida, a sole batterie o ad Idrogeno.