Ad oltre un secolo dall’introduzione da parte di Ford della catena di montaggio, l’Ovale Blu sta utilizzando i big data per identificare i potenziali guasti ai macchinari prima che si verifichino. La produzione può essere soggetta a ritardi nel caso in cui componenti si guastino e debbano essere riparati o sostituiti. Ma lavorando insieme agli esperti di robotica dell’università locale, gli ingegneri del reparto carrozzeria dello stabilimento di Valencia, in Spagna, sono immediatamente avvisati tramite un’app per smartphone con una notifica dedicata, quando i componenti iniziano a dare segni di cedimento o di guasto. Dalla loro introduzione, all’inizio del 2019, i big data hanno consentito di risparmia oltre un milione di Euro e aiutato l’impianto a rispettare i tempi di consegna, garantendo che i clienti ricevano i loro nuovi modelli Ford in tempo.
Eduardo Garcia Magraner, Manufacturing Manager, Body and Stamping plant, Ford Valencia ha avuto quest’idea dopo aver notato che, quando si deteriorano, le apparecchiature svolgono i loro compiti più lentamente. Da questa intuizione è nata una tesi di dottorato che ha portato allo sviluppo dei miniterm – sensori integrati con i macchinari dell’impianto per rilevare eventuali cali nelle prestazioni e per trasmettere tali informazioni agli ingegneri, direttamente ai loro telefoni.
Questo progetto, denominato Miniterms 4.0, è il primo del suo genere negli stabilimenti Ford ed è stato sviluppato insieme agli ingegneri del dipartimento di robotica dell’Universidad CEU Cardenal Herrera (CEU UCH), a Valencia. Il progetto, finanziato dal programma di ricerca universitario di Ford Motor Company, vede la collaborazione con il Global Data Insights and Analytics di Ford, al fine di rendere i dati disponibili per l’utilizzo nelle strutture Ford a livello globale. Poi il flusso dei big-data passa dalla catena di montaggio alle vetture che escono, e questa però è un'altra storia.