venerdì 28 maggio 2021

Generazione H

Si sa che l’Idrogeno rientra nella strategia dell’elettrificazione dell’automotive e come il campo d’azione privilegiato sia il Trasporto pesante. 
Nello specifico, se già ci si lamenta per la mancanza di una capillare rete di colonnine di ricarica per le batterie, che dire della mancanza di stazioni di rifornimento di idrogeno?  
Sta di fatto che, mentre Daimler Trucks e Toyota sono ancora nella fase di prova con i loro autocarri alimentati a idrogeno, Hyundai invece ne ha già uno in produzione: Xcient Fuel Cell. 
Proprio in quest’ottica, Hyundai Motor Group all'inizio di maggio ha annunciato un investimento di 7,4 miliardi di dollari negli Stati Uniti nell'area dell'elettrificazione, con buona parte dei fondi dedicati allo sviluppo dell'infrastruttura di ricarica dell'idrogeno, puntando a diventare parte attiva dello sviluppo della propulsione celle a combustibile. 
Un primo lotto di 46 autocarri “Xcient Fuel Cell”, è già stato messo su strada in Svizzera e affidato ad una partnership con la società locale H2 Energy e Hyundai ha affermato che Xcient Fuel Cell sarà disponibile In Nord America, sul mercato già da quest’anno. 

Il gruppo propulsore dell'Xcient Fuel Cell è costituito da un singolo motore elettrico alimentato dalla combinazione di una pila celle a combustibile e una batteria. Il motore dispone di 469 CV e ha una coppia motrice di 2237 Nm. Le potenza viene erogata dalle celle a combustibile, ma durante le condizioni di carico elevato, l'energia viene anche prelevata da una batteria, mantenuta sempre carica. 
La capacità della batteria è di soli 73 kWh, poiché viene utilizzata solo saltuariamente, come ad esempio quando il camionista affonda sull’acceleratore per superare una ripida salita. 

L'idrogeno è immagazzinato in sette grandi serbatoi che contengono poco più di 30 kg di Idrogeno e Hyundai stima che Xcient Fuel Cell abbia un'autonomia complessiva di circa 400 chilometri. Se da un lato il raggio di azione può considerarsi indubbiamente interessante, dall'altro non c’è dubbio sul fatto che il fattore di sviluppo di quesa soluzione H2, sarà determinato dalla disponibilità delle stazioni di ricarica. È quello che già si riscontra per la soluzione elettrica a sole batterie. 


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