Torneremo a guidare automobili equipaggiate con gomme piene? Probabilmente, no. Ma potremmo andarci molto vicini, Per risolvere definitivamente i problemi delle forature e del sottogonfiaggio dei pneumatici (conseguenza della tradizionale brutta abitudine di molti automobilisti a non controllarne la pressione), i centri ricerche di alcuni grandi fabbricanti del settore stanno prendendo da qualche tempo in seria considerazione la possibilità di eliminare l’aria dall’interno delle gomme. Il pneumatico tradizionale insomma potrebbe cominciare ad avere un po’ … il fiato corto.
Al Salone di Tokyo del 2011 Bridgestone ha presentato Airless, il prototipo di una nuovo tipo gomma che per sostenere il peso del veicolo, invece dell’aria, utilizza un’originale struttura interna formata da raggi che si estendono lungo i fianchi. Questi raggi sono realizzati in una speciale resina termoplastica estremamente malleabile e facile da lavorare alle alte temperature, ma soprattutto riciclabile, a tutto vantaggio della compatibilità ambientale del prodotto finito.
Su una strada analoga si è incamminata Yokohama che al Salone di Ginevra del 2002 ha presentato Youmyaku, un altro prototipo che al posto dell’aria presenta una serie di elementi ammortizzanti in gomma, posizionati tra cerchio e battistrada. Non solo. Un altro tema importantissimo affrontato da Youmyaku è la resistenza all'aquaplaning attraverso l’adozione di un originale battistrada con speciali fori che permettono di espellere l’acqua in eccesso. Anche in questo caso, sia ben chiaro, siamo ancora alla fase di studio, ma, poiché due indizi possono fare una prova, è chiaro che ci troviamo di fronte ad una precisa tendenza.
Una tendenza le cui origini risalgono al Salone di Detroit del 2005 dove Michelin presentò Tweel (ovvero tyre wheel, pneumatico ruota) un concetto rivoluzionario di ruota non-pneumatica che utilizzava come battistrada un nastro di gomma collegato al mozzo della ruota con un sistema di raggi flessibili.
A volere ben guardare però, ed andando ancora un po’ più indietro nel tempo, un pneumatico senz’aria fu già realizzato all’inizio degli Anni ’70 da Goodyear per i Lunar Roving che portarono a spasso gli astronauti delle missioni Apollo sulla superficie lunare. Aveva una carcassa in fili d’acciaio ed il battistrada in lamelle di titanio montate a lisca di pesce. Ma queste sono davvero storie di un altro mondo.