BMW i8 |
Finora riservate alla realizzazione di
poche supercar alto-di-gamma prodotte da Aston Martin, Ferrari, Lamborghini,
Mercedes, McLaren e Pagani prodotte in meno di 5.000 esemplari all’anno, le
fibre di carbonio sembrano avviata verso ad una progressiva, ma inesorabile “democratizzazione”.
Ne sono recente testimonianza le nuove BMW i3 ed i8 di prossima presentazione,
ma anche l’Alfa Romeo 4C: tutte vetture per le quali di parla di 40-60 mila
unità all’anno.
I vantaggi offerti da questo materiale
sono notevoli e comprendono una densità, che garantisce alte prestazioni e
resistenza alle deformazioni, così come un’assoluta resistenza alla corrosione
ed alla ruggine.In fase di produzione poi la fibra di carbonio consente di realizzare forme complesse, permettendo così di ridurre il numero delle componenti che costituiscono la vettura, riducendone il peso complessivo e gestendo meglio le potenziali deformazioni. Per contro, un utilizzo della fibra di carbonio su larga scala paga la mancanza di un modello di produzione specifico e comporta quindi importanti investimenti economici destinati a riflettersi inevitabilmente sul prodotto finale.
BMW i3 |