Yoshiaki Kinoshita (Toyota) |
Diciamolo subito: il parere è decisamente di parte, visto Yoshiaki
Kinoshita non è solo il grande capo delle competizioni del gruppo Toyota, ma
che è in questo settore da quasi trent’anni. Nondimeno è indubbiamente
autorevole ed assolutamente visto la grande esperienza acquisita in fatto di
moderne tecnologie applicate alle competizioni ed in particolare di propulsione
ibrida.
«Toyota è molto
attenta a quanto viene fatto in questo settore» dice Kinoshita. «Pensiamo
che i nostri sforzi sui veicoli da corsa siano una vetrina importante per le
nostre tecnologie. Sei o sette anni prima di lanciare la TS 030 capimmo che lo
sviluppo dei motori da corsa avrebbe dovuto aiutare quello dei modelli
destinati alla produzione in serie, altrimenti i nostri sforzi sarebbero
risultati vani, o comunque meno importanti. Decidemmo quindi di portare la
nostra tecnologia ecologica ed il nostro sistema ibrido anche in pista. In tal
senso, gli sviluppi ottenuti in questo settore avrebbero di certo garantito
maggiore efficienza anche ai nostri modelli standard».
C’è quindi un
filo diretto che lega l’impegno nelle gare alla produzione in serie? «Certo. Rispetto al sistema
KERS della Formula 1, le auto da corsa di cui ci occupiamo sono molto più
simili a quelle prodotte in serie. Metà della tecnologia proviene dalla
divisione che si occupa dell’ibrido, in Giappone, la quale sviluppa i sistemi
da corsa per poi trasferire le conoscenze acquisite sui modelli standard».Toyota TS030 - ibrido benzina/elettrica - Le Mans 2013 |
in tempi altrettanto
brevi».
Una ricarica
completa in soli 3 secondi? «Il nostro sistema da corsa possiede una capacità di recupero superiore
di 60 volte rispetto a quella delle vetture standard. Questo impone la
necessità di installare un accumulatore che consenta operazioni di ricarica e
rilascio dell’energia estremamente veloci: 3 secondi per la ricarica e soltanto
2.5 secondi per sprigionare l’intera riserva di energia. Le vetture ibride
standard dispongono oggi di batterie che non sopportano tali carichi di lavoro.
Queste prestazioni sono possibili soltanto attraverso un superaccumulatore. E’ per
questo che stiamo pensando di installare questi dispositivi anche sui modelli
standard per migliorarne la capacità di recupero».
Che significato ha per lei la gara di Le Mans? «Le Mans è una gara
leggendaria. Chiunque nell’ambiente vorrebbe vincerla almeno una volta nella
vita. Toyota vi ha partecipato per quasi 40 anni, ottenendo il secondo posto in
tre occasioni. Personalmente vorrei riuscire a chiuderla sul gradino più alto
del podio. Non si partecipa ad una gara senza avere nel proprio cassetto il
sogno di vincerla. Sinceramente, io mi sveglio ogni mattina con questo pensiero».