martedì 10 settembre 2013

Kinoshita (Toyota): ricarica in 3 secondi, grazie alle corse

Yoshiaki Kinoshita (Toyota)
Diciamolo subito: il parere è decisamente di parte, visto Yoshiaki Kinoshita non è solo il grande capo delle competizioni del gruppo Toyota, ma che è in questo settore da quasi trent’anni. Nondimeno è indubbiamente autorevole ed assolutamente visto la grande esperienza acquisita in fatto di moderne tecnologie applicate alle competizioni ed in particolare di propulsione ibrida.
«Toyota è molto attenta a quanto viene fatto in questo settore» dice Kinoshita. «Pensiamo che i nostri sforzi sui veicoli da corsa siano una vetrina importante per le nostre tecnologie. Sei o sette anni prima di lanciare la TS 030 capimmo che lo sviluppo dei motori da corsa avrebbe dovuto aiutare quello dei modelli destinati alla produzione in serie, altrimenti i nostri sforzi sarebbero risultati vani, o comunque meno importanti. Decidemmo quindi di portare la nostra tecnologia ecologica ed il nostro sistema ibrido anche in pista. In tal senso, gli sviluppi ottenuti in questo settore avrebbero di certo garantito maggiore efficienza anche ai nostri modelli standard».
C’è quindi un filo diretto che lega l’impegno nelle gare alla produzione in serie? «Certo. Rispetto al sistema KERS della Formula 1, le auto da corsa di cui ci occupiamo sono molto più simili a quelle prodotte in serie. Metà della tecnologia proviene dalla divisione che si occupa dell’ibrido, in Giappone, la quale sviluppa i sistemi da corsa per poi trasferire le conoscenze acquisite sui modelli standard».
Toyota TS030 - ibrido benzina/elettrica - Le Mans 2013
Cosa intende per differenze ed analogie? «Una delle differenze tra il sistema ibrido da corsa e quello standard riguarda l’autonomia. I sistemi ibridi destinati alla produzione in serie puntano principalmente alla riduzione dei consumi durante la guida in città, mentre le macchine da corsa devono pensare esclusivamente a raggiungere velocità elevatissime. L’ibrido da corsa è studiato quindi per recuperare la massima quantità di energia durante la fase di decelerazione, come nei 3 secondi necessari per fermarsi completamente passando da 300 a 0 km/h. L’enorme quantità di energia sprigionata durante la fase frenante deve essere recuperata
in tempi altrettanto brevi».
Una ricarica completa in soli 3 secondi? «Il nostro sistema da corsa possiede una capacità di recupero superiore di 60 volte rispetto a quella delle vetture standard. Questo impone la necessità di installare un accumulatore che consenta operazioni di ricarica e rilascio dell’energia estremamente veloci: 3 secondi per la ricarica e soltanto 2.5 secondi per sprigionare l’intera riserva di energia. Le vetture ibride standard dispongono oggi di batterie che non sopportano tali carichi di lavoro. Queste prestazioni sono possibili soltanto attraverso un superaccumulatore. E’ per questo che stiamo pensando di installare questi dispositivi anche sui modelli standard per migliorarne la capacità di recupero».

Che significato ha per lei la gara di Le Mans? «Le Mans è una gara leggendaria. Chiunque nell’ambiente vorrebbe vincerla almeno una volta nella vita. Toyota vi ha partecipato per quasi 40 anni, ottenendo il secondo posto in tre occasioni. Personalmente vorrei riuscire a chiuderla sul gradino più alto del podio. Non si partecipa ad una gara senza avere nel proprio cassetto il sogno di vincerla. Sinceramente, io mi sveglio ogni mattina con questo pensiero».
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