Se poi diamo uno sguardo alla geopolitica “energetica” vediamo subito come, per l’approvvigionamento del Litio, l’industria sia per lo più dipendente dalla Bolivia e dalla Cina, con tutti i rischi che un “oligopolio” di questo tipo è capace di creare in termini di prezzi, andamenti economico-finanziari e produttivi. La produzione delle ZEBRA non è invece legata alle forniture di un materiale strategico come il litio. Per la loro realizzazione servono del semplice cloruro di sodio e del nickel, due sostanze che sono disponibili in abbondanza ovunque. Per quanto riguarda lo smaltimento, a fine vita delle batterie, quelle litio si possono rigenerare e comunque il metallo che contengono è recuperabile e perfettamente riutilizzabile per costruire altre batterie. Ancora meno problemi dovrebbe dare lo smaltimento di quelle al sale, che è ovviamente del tutto biodegradabile, pur considerando che l'altra sostanza presente in quantità rilevanti, il nickel, è nocivo alla salute come lo è il litio, e altrettanto vale per il rame, presente però in quantità bassissime. Sembra inoltre che la tecnologia ZEBRA sia competitiva anche in termini di Euro per kWh, si parla di un 40% in meno rispetto alle migliori batterie Europee al litio. L’approccio del mercato è ancora prudente. Servirebbe forse il coraggio di sposare il “gusto del sale” per disporre da subito di un'altra opportunità tecnologica per la mobilità elettrica di oggi e domani.
venerdì 28 febbraio 2014
Metti un po’ di sale nell’elettrico
Se poi diamo uno sguardo alla geopolitica “energetica” vediamo subito come, per l’approvvigionamento del Litio, l’industria sia per lo più dipendente dalla Bolivia e dalla Cina, con tutti i rischi che un “oligopolio” di questo tipo è capace di creare in termini di prezzi, andamenti economico-finanziari e produttivi. La produzione delle ZEBRA non è invece legata alle forniture di un materiale strategico come il litio. Per la loro realizzazione servono del semplice cloruro di sodio e del nickel, due sostanze che sono disponibili in abbondanza ovunque. Per quanto riguarda lo smaltimento, a fine vita delle batterie, quelle litio si possono rigenerare e comunque il metallo che contengono è recuperabile e perfettamente riutilizzabile per costruire altre batterie. Ancora meno problemi dovrebbe dare lo smaltimento di quelle al sale, che è ovviamente del tutto biodegradabile, pur considerando che l'altra sostanza presente in quantità rilevanti, il nickel, è nocivo alla salute come lo è il litio, e altrettanto vale per il rame, presente però in quantità bassissime. Sembra inoltre che la tecnologia ZEBRA sia competitiva anche in termini di Euro per kWh, si parla di un 40% in meno rispetto alle migliori batterie Europee al litio. L’approccio del mercato è ancora prudente. Servirebbe forse il coraggio di sposare il “gusto del sale” per disporre da subito di un'altra opportunità tecnologica per la mobilità elettrica di oggi e domani.