mercoledì 26 marzo 2014

Il futuro è della fibra di carbonio?

BMW i3
Cosa hanno in comune una supercar come la nuovissima Lamborghini Huracan ed una city-car elettrica come la BMW i3? Semplice: un ampio uso della fibra di carbonio. Nel telaio della granturismo di S.Agata Bolognese ed in 150 componenti dell’abitacolo della vettura di Monaco di Baviera.  Ovviamente queste non sono le uniche automobili a fare più o meno ampio uso di CFRP (Carbon-Fiber-Reinforced Polymer) ovvero di plastica rinforzata con fibra di carbonio, un materiale che pesa il 50% dell’acciaio ed il 30% dell’alluminio. Il vantaggio è evidente: stessa sicurezza, maggiore leggerezza, migliori prestazioni, minori consumi ed emissioni di CO2.

L’elemento chiave del CFRP è la singola fibra di carbonio, costituita dall’unione di migliaia di fili di forma cilindrica del diametro di 5-8 micron di carbonio puro, circa 10 volte più sottili di un capello. La fibra è cotta in un forno alla temperatura di 1.500°C fino a carbonizzare e quindi tessuta in strati orientati in modo differente in base alla direzione di massima resistenza che si vuole ottenere e poi sovrapposti.
Dal punto vista strutturale, il CFRP così ricavato ha un elevato modulo di resistenza, ma non ha la stessa elasticità di acciaio e di alluminio. Resiste agli urti, ma non li assorbe. Le strutture in carbonio si comportano quindi come elementi indeformabili. Non si modificano, non si piegano, ma, se si supera una certa soglia (peraltro molto elevata), si rompono con la stessa fragilità di un bicchiere di cristallo. Per questo i compiti di assorbimento d’urto in un crash test sono spesso affidati anche ad altri elementi, solitamente in acciaio, alluminio od una combinazione dei due. Ci sono poi problemi di riciclabilità e poi ci sono i costi. Il prezzo della fibra di carbonio è di 42 Euro al kg ovvero 6 volte quello dell’acciaio e 5 volte quello dell’alluminio. Non a caso viene utilizzata solo su modelli di classe superiore e solo per alcune componenti (cofani, porte, tetto, sedili…).
Resta comunque il fatto che l'impiego della fibra di carbonio nella produzione automobilistica si sta sempre più diffondendo anche per le auto di serie. BMW  ha annunciato che tra uno o due anni potrà fornire ruote interamente in fibra di carbonio rinforzate con plastica (CFRP). Sulla carta, i vantaggi  sono innegabili: le nuove ruote peseranno il 35% in meno di quelle in lega ed il 25% rispetto ad altri tipi di ruote in commercio che impiegano ancora il metallo per le razze. La tecnologia della fibra di carbonio è già attualmente presente per componenti strutturali (tetto) di altri modelli BMW, come le nuovissime i3 e i8 e le sportive M3, M4 e M6. Anche l'albero di trasmissione delle M3 ed M4 è in CFRP, consentendo un alleggerimento del 40% rispetto al precedente, e con riduzione delle masse rotanti.

Prossimamente, altri modelli adotteranno componenti  in CFRP riciclato per telaio, strumentazioni o ruote di scorta. Nel caso delle ruote interamente in fibra di carbonio però la tecnologia deve tener conto anche delle sollecitazioni continue ed irregolari cui è sottoposta ogni ruota per ottenere il giusto rapporto tra leggerezza e robustezza ed elasticità strutturale.  All'inizio sarà probabilmente un accessorio destinato a modelli di nicchia, ma ci sono tutte le premesse per una futura diffusione anche su auto meno esclusive.
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