martedì 14 ottobre 2014

Tarassaco nei pneumatici. Dallo studio al prototipo.

Chiamatelo  un po' come vi pare: taraxacum, tarassaco russo, dente di leone o semplicemente soffione. La sostanza non cambia: parliamo sempre di quel fiore, anzi di quella pianta infestante, che i bambini raccolgono nei prati, divertendosi a soffiarci dentro.
L’abbiamo fatto tutti. E probabilmente ci ricordiamo quella sensazione di appicicaticcio che la linfa contenuta nello stelo ci trasmetteva sulle dita. Ebbene, proprio da questo liquido lattiginoso i fabbricanti di pneumatici contano oggi di ricavare la materia necessaria per realizzare la mescola dei battistrada.
Al recente Salone dei Veicoli Commerciali di Hannover, la tedesca Continental ha presentato a tale proposito un pneumatico sperimentale realizzato in collaborazione con l’Istituto Fraunhofer. Se però la memoria non ci tradisce, già nella Primavera del 2012 Bridgestone aveva già presentato una sua ricerca, frutto di una collaborazione con diversi operatori di settore all’interno del programma PENRA (Program for Excellence in Natural Rubber Alternatives), per l’utilizzo dello stesso tarassaco russo per la realizzazione di pneumatici ecosostenibili di alta qualità. Niente di nuovo sotto il sole insomma, se non che si è passati dalla fase di studio a quella prototipale.

In particolare, oggi Continental si propone di promuovere l’impiego industriale della gomma di tarassaco e di avviarne la produzione in serie nel corso dei prossimi 5-10 anni. I pneumatici saranno testati sui circuiti di prova del Contidrom, vicino ad Hannover, e di Arvidsjaur, in Svezia.
«Il processo di sviluppo si è rivelato finora estremamente promettente e Continental continuerà a portare avanti questo percorso di industrializzazione in collaborazione con i propri partner. Siamo convinti che i risultati delle nostre ricerche saranno confermati dai test sui pneumatici e che questi ultimi saranno perfettamente in grado di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati in termini di prestazioni» dice Andreas Topp, responsabile dello Sviluppo Materiali e Processi e dell’Industrializzazione in Continental.
Grazie ad approfondite ricerche svolte in collaborazione con l’Istituto Fraunhofer di biologia molecolare ed ecologia applicata (IME), il Julius Kühn-Institute e Aeskulap GmbH, azienda specializzata nella coltivazione di piante, è stato possibile coltivare una specie di tarassaco molto resistente e ad elevata flessibilità. L’obiettivo del progetto nel lungo periodo è quello di individuare una soluzione ecologica e conveniente dal punto di vista economico, oltre che socialmente responsabile, per rispondere alla crescente domanda di gomma naturale.

Il tarassaco russo viene coltivato in terreni precedentemente inutilizzati delle regioni temperate di tutta Europa che si trovano anche in prossimità degli stabilimenti Continental. Ciò consente di ridurre le distanze di trasporto e, di conseguenza, l’impatto ambientale del processo di produzione.
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