Chiamatelo un po' come
vi pare: taraxacum, tarassaco russo, dente di leone o semplicemente soffione.
La sostanza non cambia: parliamo sempre di quel fiore, anzi di quella pianta
infestante, che i bambini raccolgono nei prati, divertendosi a soffiarci dentro.
L’abbiamo fatto
tutti. E probabilmente ci ricordiamo quella sensazione di appicicaticcio che la
linfa contenuta nello stelo ci trasmetteva sulle dita. Ebbene, proprio da
questo liquido lattiginoso i fabbricanti di pneumatici contano oggi di ricavare
la materia necessaria per realizzare la mescola dei battistrada.
Al recente Salone dei Veicoli Commerciali di Hannover, la tedesca
Continental ha presentato a tale proposito un pneumatico sperimentale realizzato
in collaborazione
con l’Istituto Fraunhofer. Se però la memoria non ci tradisce, già nella
Primavera del 2012 Bridgestone aveva già presentato una sua ricerca, frutto di una collaborazione con diversi operatori
di settore all’interno del programma PENRA (Program for Excellence in Natural
Rubber Alternatives), per l’utilizzo dello stesso tarassaco russo per la
realizzazione di pneumatici ecosostenibili di alta qualità. Niente di nuovo
sotto il sole insomma, se non che si è passati dalla fase di studio a quella
prototipale.
In particolare, oggi Continental si propone di promuovere
l’impiego industriale della gomma di tarassaco e di avviarne la produzione in serie nel corso dei
prossimi 5-10 anni. I pneumatici saranno testati sui circuiti di prova del Contidrom, vicino
ad Hannover, e di Arvidsjaur, in Svezia.
«Il processo di sviluppo
si è rivelato finora estremamente promettente e
Continental continuerà a portare avanti questo percorso di industrializzazione
in collaborazione con i propri partner. Siamo convinti che i
risultati delle nostre ricerche saranno confermati dai test sui pneumatici
e che questi ultimi saranno perfettamente in grado di raggiungere
gli obiettivi che ci siamo prefissati in termini di prestazioni»
dice Andreas Topp, responsabile dello Sviluppo Materiali e Processi e dell’Industrializzazione in Continental.
Grazie ad approfondite ricerche svolte in collaborazione con l’Istituto
Fraunhofer di biologia molecolare ed ecologia applicata (IME), il Julius
Kühn-Institute e Aeskulap GmbH, azienda specializzata nella coltivazione di piante,
è stato possibile coltivare una specie di tarassaco molto resistente
e ad elevata flessibilità. L’obiettivo del progetto nel lungo periodo è quello di individuare
una soluzione ecologica e conveniente dal punto di vista economico,
oltre che socialmente responsabile, per rispondere alla crescente domanda di
gomma naturale.
Il tarassaco russo viene coltivato in terreni precedentemente inutilizzati
delle regioni temperate di tutta Europa che si trovano anche in
prossimità degli stabilimenti Continental. Ciò consente di
ridurre le distanze di trasporto e, di conseguenza, l’impatto ambientale del
processo di produzione.