La visione
periferica ovvero la possibilità di vedere dal posto di guida quanto più
possibile ciò che abbiamo intorno è una componente fondamentale della sicurezza
attiva, quella cioè che ci consente di prevenire e quindi evitare un potenziale
incidente. Specialmente del traffico cittadino dove investire, ad esempio, un
ciclista od un motociclista che procede a lato della nostra automobile è una
possibilità tutt’altro che remota.
Figuriamoci
poi se siamo alla guida di autocarro. Ogni veicolo pesante ha un carico diverso e
le sue dimensioni gli impediscono eventuali manovre di elusione repentine, come
ad esempio una sterzata improvvisa, per evitare una collisione. Per questo
motivo Volvo Trucks sta sviluppando una tecnologia specifica, che attualmente
in fase di collaudo, potrebbe divenire realtà
nei prossimi 5-10 anni e contribuire a ridurre drasticamente il rischio di
incidenti causati da un campo visivo limitato consentendo un'analisi a 360
gradi di tutto ciò che accade intorno al veicolo.
Risultato di un progetto di ricerca
condotto in collaborazione con Volvo Cars, chiamato Non-Hit Car and Truck,
questa tecnologia ha un funzionamento molto
simile a quello della mente umana: il veicolo valuta le informazioni ricevute
in maniera simultanea da diverse fonti e suggerisce azioni volte a evitare
possibili incidenti. Per la prima volta in assoluto è possibile consentire a un veicolo
di registrare e valutare tutto ciò che accade nell'ambiente circostante e di
suggerire al conducente azioni volte a evitare possibili incidenti, come ad
esempio la collisione con pedoni, ciclisti e altri veicoli. In caso di mancata
risposta da parte del conducente alle azioni suggerite, il sistema di sterzata
o l'impianto frenante possono essere attivati in maniera autonoma. «La nostra visione in termini di sicurezza
stradale è eliminare del tutto gli incidenti che coinvolgono i veicoli Volvo»
dice Carl Johan Almqvist, direttore per la sicurezza del traffico e dei
prodotti presso Volvo Trucks. «Questa
tecnologia esclusiva è un ulteriore passo verso il raggiungimento della nostra
visione e speriamo che in futuro possa salvare molte vite».
Il principale componente della tecnologia è una piattaforma dati
che combina gli input ricevuti da telecamere, radar e altri sensori posizionati
su tutti i lati del veicolo, consentendo di eseguire un'analisi a 360 gradi
dell'ambiente circostante ogni 25 millesimi di secondo. Il sistema interpreta
tutti gli input, analizza le situazioni di rischio e genera diverse opzioni
stradali per il veicolo. Combinando diversi metodi sensoriali, la tecnologia è
in grado di distinguere e identificare i diversi utenti della strada, tra cui
pedoni, ciclisti, motociclisti e altri veicoli, calcolandone sia la distanza
che la direzione. «Questa tecnologia è in grado di prevedere scenari stradali
fino a 5 secondi prima, a seconda della velocità dell'oggetto, e generare il
piano di azione più adatto» spiega Mansour Keshavarz, ingegnere dei sistemi
presso Volvo Trucks. «E’ molto simile a
un copilota con un campo visivo di 360 gradi. È in grado di avvisare il
conducente riguardo a ciò che sta accadendo in modo che possa reagire, ad esempio,
attraverso un segnale di allarme o frenando per evitare una collisione».