Ignazio Marino, sindaco di Roma |
Non siamo mai stati (e, a dire il vero, molti la pensano come noi)
convinti della reale utilità delle domeniche ecologiche ai fini del
contenimento dell’inquinamento atmosferico all’interno dei centri urbani. E’ peraltro
ampiamente dimostrato che il traffico influisce in minima parte sull’inquinamento
delle città e che con la messa in circolazione di modelli tecnologicamente
avanzati e meno inquinanti l’impatto della motorizzazione sia percentualmente
sempre meno rilevante. Impedire pertanto sporadicamente per 8-9 ore la
circolazione ad alcuni veicoli privati nel centro cittadino assume quindi
sempre più l’aspetto di un’iniziativa volta più ad organizzare una “bella festa”
che a risolvere davvero un problema.
A fugare ogni eventuale dubbio residuo ci ha pensato l’ordinanza n°223
del sindaco di Roma che il 4 Novembre 2014 nell’ambito del piano comunale
anti-smog istituiva per l’appunto quattro domeniche ecologiche e fissava le
date delle prime tre per il 16 Novembre ed il 28 Dicembre 2014 e per il 22
Febbraio 2015. In pratica, il sindaco Ignazio Marino non ha bisogno di vedere i dati delle
centraline, ma già sa con largo anticipo (settimane, anzi mesi) quando si
renderà necessario (ma sarà poi davvero necessario?) impedire la circolazione
ai cittadini romani. Poco importa se in quei giorni vento, pioggia e neve
dovessero sgombrare il cielo della Capitale. Un veggente, insomma..
Di fronte a cotanto potere soprannaturale ci sentiamo in imbarazzo nel proporre alternative se non quella di affidarsi una volta tanto alla tecnologia. Forse semplice una semplice direttiva comunale che imponga alla pubblica amministrazione locale di rinnovare il parco auto acquistando solo veicoli a a basso impatto ambientale (autobus e camion a metano, autovetture a GPL oppure ibride ed elettriche) potrebbe servire alla causa anti-smog e, perchè no, essere un esempio positivo per la cittadinanza.