Le facilitazioni ed i vantaggi economici per coloro che acquistano/usano
un’automobile ibrida non sono uguali in tutte le Regioni ed i Comuni italiani,
ma, come purtroppo capita spesso nel nostro Paese, differenti un luogo
all’altro. Un approccio insomma “a macchia di leopardo” che rischia di
confondere le idee a chi acquista un’auto a doppia alimentazione e di
complicare la vita a chi per vari motivi le utilizza spostandosi in Comuni a
volte addirittura confinanti e rischia di vedersi addebitata un’inaspettata
contravvenzione.
Per quanto riguarda, ad esempio, la tassa possesso, che, ricordiamo, è
stata “regionalizzata” nel 1999, in 10 Regioni e nella provincia autonoma di
Bolzano (dove i veicoli benzina/elettrico sono esentati per i primi 3 anni
dalla data di immatricolazione) sono state introdotte esenzioni di vario tipo e
durata per chi acquista auto ibride nuove (in alcuni casi però solo se con
motore termico a benzina). Si va dai 3 periodi di imposta di Campania,
Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Umbria, Veneto fino ai 5 di Liguria e Valle
d’Aosta ed ai 6 di Marche e Puglia. Non è prevista invece alcuna esenzione in Abruzzo,
Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Molise, Piemonte, Toscana, Sicilia,Sardegna
e nella provincia di Trento.
Un discorso analogo vale per la sosta dei veicoli ibridi nelle zone
delimitate dalle strisce blu in quanto la decisione di far pagare o meno il
parcheggio in queste aree alle auto ibride è demandata ai singoli Comuni. In assenza di un elenco
completo ed ufficiale dei Comuni dove la sosta è gratuita, a puro titolo di
esempio, possiamo dire che a Bergamo è possibile parcheggiare gratuitamente
un’auto ibrida solo esponendo il disco orario e per il periodo minimo indicato
dall’apposita segnaletica. A Perugia ed a Viterbo le strisce blu sono gratuite solo per i residenti. Ad Ariccia la
sosta è gratuita, mentre nella vicina Ciampino no. A Genova ed a Latina si deve
esporre uno speciale contrassegno rilasciato da un determinato ufficio. E se a
Roma le auto ibride parcheggiano gratuitamente sempre e senza esporre alcun
contrassegno, a Napoli, Palermo e
Verona le strisce blu si pagano. Così come a Milano, dove però chi ha un’ibrida accede gratuitamente all’Area
C.
Questo ci porta a parlare dell’accesso alle zone a traffico limitato (ZTL)
alle quali fino a qualche tempo fa in molti Comuni italiani le auto ibride
avevano libero accesso, ma oggi che sono più diffuse questo beneficio è stato
cancellato o complicato (in alcuni casi bisogna fare domanda ed ottenere uno
specifico permesso).