Alessandro De Martino |
«La
mobilità del futuro ci racconta la storia di un
ambiente all’interno del quale i veicoli – siano essi mezzi pesanti per
trasporto merci o persone oppure semplici automobili o motoveicoli – saranno
parte di un ecosistema connesso nel quale dialogheranno tra loro e con le
infrastrutture e forniranno all’utente un’esperienza di guida molto differente
da quella di oggi» dice. Alessandro De Martino, amministratore delegato di
Continental Italia. «I mezzi avranno
funzioni predittive avanzate e grazie al continuo interscambio di informazioni
con i segnali stradali con gli altri veicoli e con l’ecosistema circostante
saranno in grado di svolgere autonomamente tutte le funzioni di base.
L’interazione con il mondo circostante avverrà in modo automatizzato e il
sistema veicolo-infrastruttura sarà in grado ad esempio di evitare ingorghi,
progettando percorsi che cambiano in tempo reale in funzione dei flussi,
ottimizzare le energie necessarie al movimento gestendo la guida in modo
coordinato con gli altri veicoli, gestire le soste e prenotare parcheggi e
altri servizi connessi alla mobilità e molte altre cose ancora. E soprattutto
di evitare incidenti».
Entro cinque anni le auto
connesse saranno 250 milioni (fonte Gartner) e faranno parte di un sistema di
45 miliardi di oggetti connessi (stima). Oggi solo l’1% degli oggetti è
connesso e si prevede un effetto positivo sull’economia globale, a seguito
dello sviluppo dell’IOT (Internet of Things) stimato tra 4 e 11 mila miliardi
di Dollari (fonte McKinsey Global Institute) e con un volume di mercato di 57
miliardi di Dollari per il settore automotive. La connettività è un mezzo
attraverso il quale sarà possibile sviluppare nuovi modelli di business ed il
futuro dell’automotive si presenta denso di sfide e di opportunità per un
player come Continental che ha in portafoglio soluzioni che comprendono sistemi
intelligenti di ausilio alla guida e tecnologie altamente sviluppate – come i
pneumatici – che possono lavorare in sinergia tra loro per garantire sicurezza,
innovazione e sostenibilità.
In questo contesto di straordinario cambiamento
è da collocare Vision Zero, la visione strategica del gruppo Continental per i
prossimi anni. Zero vittime, Zero feriti e Zero incidenti è infatti l’ambizioso
traguardo che il gruppo pone al centro della propria strategia di sviluppo di
sistemi e prodotti in grado di assistere – già oggi – e di sostituire domani l’uomo
alla guida, di pari passo con la realizzazione dello scenario tracciato dallo
sviluppo dell’intero ecosistema della strada che, insieme ai veicoli, diviene
in futuro rete neuronale in cui l’insieme è superiore alla somma dei suoi
singoli componenti.
«Già oggi circa il 44%
dei conducenti intervistati (fonte Continental Mobility Study -The Connected Truck 2016) considera i sistemi di guida autonoma e connessa come
un fattore di scelta nell’acquisto del proprio veicolo» prosegue De Martino. «Questa percentuale sale al 72% tra i
conducenti professionali. La velocità del cambiamento è molto elevata e
Continental, grazie al suo ruolo di produttore di componenti tecnologici -
sistemi e pneumatici – può svolgere un ruolo importante in collaborazione con i
costruttori e partecipare – anzi guidare – il cambiamento in corso. Da qui
nasce Vision Zero. Un concept che ci porta da subito a lavorare per risolvere
il drammatico problema degli incidenti e di tutto ciò che ne consegue. 1,25
milioni di persone perdono la vita ogni anno nel mondo in incidenti sulla
strada che rappresentano la prima causa di morte delle persone tra i 15 e i 29
anni (Fonte: OMS – 2017). La tecnologia, i sistemi evoluti, l’interazione
dinamica tra veicolo e conducente e tra veicolo altri veicoli e infrastrutture
già oggi può ridurre considerevolmente gli incidenti fino ad azzerarli del
tutto in futuro».
«In questo scenario dominato dalla tecnologia il ruolo delle persone
sarà comunque centrale. Gli ausili alla guida stanno subentrando al conducente
nella gestione del veicolo e lo faranno fino a sostituirlo totalmente, con
l’obiettivo di rendere efficiente la mobilità e di azzerare li incidenti. Gli
automobilisti di domani avranno un ruolo di gestori e amministratori di sistemi
complessi e interconnessi che sarà comunque centrale. L’esperienza della mobilità
sarà innovativa, tecnologica, sicura e sostenibile».