mercoledì 12 giugno 2013

Muoversi. La vera Missione.

«No ad una città senza motori», afferma Pierluigi Bonora, promotore di una due giorni di talk show,  il 21 e 22 Giugno a Roma, presso la prestigiosa sede della Pontificia Università Lateranense, proprio per denunciare la crescente vessazione dell’auto condotta su più fronti per nascondere ritardi infrastrutturali e inadempienze da parte delle istituzioni e per sottolineare come, in questo modo, si siano sviluppate condizioni per spegnere la passione per le quattro ruote soprattutto tra i più giovani.
Il tema scelto è dichiaratamente provocatorio, dato che l’aspetto  relativo alla vessazione economico-fiscale  dell’auto è solo una parte del problema  del mercato dell’auto.
Muoversi liberamente quando, come e dove si vuole. Questo è stato ciò che sin qui  aveva  assicurato il fascino di cui ha sempre goduto l’auto: la possibilità di soddisfare l’innato bisogno indipendenza.
Le cose però non sono più così e si stanno deteriorando di giorno in giorno.Oggi l’incontro con l’auto è fatto di esperienze di  lunghi percorsi trascorsi in coda e di lunghe code per cercare  tutti lo stesso dannato spazio per parcheggiare.  Non sono momenti da sogno od aspirazionali. Non credete?
Viene stimato che siano 37 milioni le  auto considerate circolanti, ma che di fatto restano ferme, parcheggiate ovunque,  sulle strisce bianche, su quelle blu,  sotto casa, in prima, seconda e terza fila… Sono invece solo  3 milioni quelle in circolazione vera ! Quelle che poi non ci consentono di muoverci con la fluidità che vorremmo!
E’ fuori dubbio che guardare ai temi  economico/fiscali  sia fondamentale ma sottovalutare la questione spazio/mobilità, sarebbe come guardare al dito e non alla luna che il dito sta indicando.
Se si crede all’auto e alla sua funzione insostituibile nello scenario della mobilità individuale è necessario guardare in faccia la realtà, anche la più cruda, individuando scenari e possibili soluzioni.
Pensare di ritornare a volumi di immatricolazioni annue intorno ai 2 milioni non è realistico nè a breve nè a medio-lungo termine. E’ più probabile la condizione opposta e cioè che si debba fare i conti con volumi più prossimi al milione di pezzi. Basti pensare che a grandi linee del milione e duecentomila vetture stimate per il 2013, quelle immatricolate ai privati sono circa 800.000 di cui, cosa non certo trascurabile, 200.000 quelle così dette “immatricolazioni forzate” a chilometri zero.
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