2013 - Opel SIDI Turbo 1.0 |
L’annunciata presentazione di un nuovo 3
cilindri a benzina Opel di 1.000 cc al prossimo Salone di Francoforte ha il
sapore di un ritorno al passato. Nella Primavera del 1997, la Casa tedesca del
gruppo General Motors fu infatti il primo costruttore europeo a mettere in
produzione un 3 cilindri a 12 valvole. Frutto di quasi sei anni di studi quel motore
Opel ECOTEC a di 1,0 litro di cilindrata era stato concepito per garantire un
rendimento mai avuto in precedenza. Doveva essere compatto, leggero ed
economico, ma al tempo stesso essere al vertice del segmento per accelerazione,
prestazioni e silenziosità di funzionamento. Basse emissioni allo scarico e
limitate spese di manutenzione erano anch’essi due requisiti di primaria importanza.
«La cilindrata di un litro e l’esigenza di una
grande economicità ci avevano indirizzati inevitabilmente verso un 3 cilindri»
ricorda Joachim Quarg al cui gruppo di lavoro era stato affidato lo studio del
nuovo motore.La termodinamica vuole che i motori a scoppio con il massimo rendimento siano quelli con una cilindrata unitaria di circa 500 cc e comunque non inferiore a 300 cc. Con una cilindrata unitaria di 250 cc un 4 cilindri di 1.000 cc risulta pertanto al di sotto di tale limite. Rispetto ai 4 cilindri di pari cubatura i 3 cilindri presentano inoltre minori attriti interni e quindi consumano meno. Sono inoltre più piccoli e leggeri e garantiscono risposte più immediate ai bassi regimi. Un altro importante vantaggio è rappresentato dagli scoppi che, avvenendo ad intervalli di 240 gradi, permettono di ottenere più facilmente un’elevata coppia motrice a regimi di rotazione inferiori a quelli dei 4 cilindri. I grandi intervalli d’accensione di un 3 cilindri a 4 tempi facilitano il raggiungimento di un’alta coppia motrice a regime inferiori a quelli di un 4 cilindri.
Non stupisce pertanto che a quindici
anni di distanza Opel torni a proporre un 3 cilindri 12 valvole a benzina di
1,0 litri di cilindrata. In tutto questo
periodo la tecnologia non è però rimasta ferma. Tutt’altro.
Come si evince facilmente dalla sigla
stessa nel nuovo motore SIDI Turbo (Spark Ignition Direct Injection),
l’iniezione indiretta Motronic è stata abbandonata a favore di quella diretta
ed è stata adottata la sovralimentazione tramite turbocompressore. Risultato:
la potenza è più che raddoppiata, balzando da 55 CV (40 kW) a 115 CV (85 kW).
Praticamente quella di un 1.600 atmosferico, rispetto al quale i consumi si
annunciano inferiori del 20%.
Soluzioni ingegneristiche di
precisione orafa sono state adottate per integrare il collettore di scarico
all’interno della testata che è a sua volta imbullonata direttamente al
turbocompressore a bassa inerzia raffreddato ad acqua. Questo gruppo compatto
contribuisce alla erogazione di una carica di boost rapida che garantisce
un’elevata potenza ai bassi regimi. La coppia massima di 166 Nm a partire da
soli 1800 giri/minuto è superiore di quasi il 30% rispetto a quella generata
dal motore 1.6 litri allo stesso regime.
Iniettori di carburante a 6
fori posizionati centralmente al di sopra di ciascun pistone garantiscono una
combustione efficiente, mentre la doppia fasatura consente di disporre di
valvole a fasatura variabile per un respiro ottimale del motore. Altre
soluzioni che contribuiscono ad abbassare i consumi sono la pompa dell’olio a
doppia cilindrata e la pompa dell’acqua disattivabile che non interviene quando
il fluido di raffreddamento del motore è freddo, per accelerare il
riscaldamento.
Il passaggio poi da un motore
di costruzione mista ghisa-alluminio qual’era il 3 cilindri ECOTEC del 1997 ad
uno con basamento in alluminio pressofuso ad alta pressione ha permesso di ridurre
la propagazione del rumore strutturale dal blocco e di ridurre il peso. I collettori
di alimentazione ad alta pressione e gli iniettori sono strutturalmente isolati
dalla testata per minimizzare la trasmissione delle vibrazioni, mentre la pompa
del carburante e il circuito di alimentazione sono insonorizzati.
1997 - Opel ECOTEC 1.0 |
Altri interventi per
l’attenuazione del rumore sono i rivestimenti fonoassorbenti per la parte
superiore e anteriore del motore, il collettore di alimentazione e gli
alloggiamenti dell’albero a camme; isolamento dell’albero a gomiti con inserti in
ferro dei supporti principali, l’asse a camme azionato da una catena a denti
invertiti, il turbocompressore a bassa rumorosità e la parte inferiore della coppa dell’olio in
acciaio.
Quindici anni insomma non sono
trascorsi invano.