giovedì 8 agosto 2013

Grandi concessionarie: ricordi del passato?

Crisi economica globale, contrazione della domanda, pressione fiscale, costi di gestione in aumento… I concessionari d’auto hanno oggi di fronte un crescente maggior numero di nemici che frenano la loro attività. La recente chiusura di molte imprese del settore ne è purtroppo l’amara conferma. D’altro canto, proprio in momenti come questi, c’è l’esigenza di essere sempre più vicini ai potenziali acquirenti con punti vendita sempre diffusi, magari nelle vie del centro cittadino oppure nei grandi centri commerciali, dove gli spazi sono inevitabilmente più costosi.
Una contraddizione apparentemente irrisolvibile che può però trovare ancora una volta soluzione grazie alla moderna tecnologia. E’ infatti ipotizzabile che nel breve-medio periodo si aprirà un minor numero di grandi autosaloni, mentre cresceranno i piccoli punti vendita e che, se primi resteranno dislocati prevalentemente ai margini delle grandi città, i secondi potrebbero fiorire nelle vie più costose ed alla moda. Il primo Audi City aperto nei pressi di Piccadilly Circus, nel pieno centro di Londra, ed un analogo punto vendita  BMW, riservato alla nuova gamma “i.”, nella vicina Park Lane ne sono forse solo i primi esempi in tal senso di quella che potrebbe diventare una tendenza diffusa.
Come potrebbe però realizzarsi concretamente tutto ciò? Semplice: esponendo un minor numero di automobili  (una al massimo) ed utilizzando schermi ad alta definizione opportunamente installati sulle pareti dove riprodurre in scala 1:1  tutti i modelli della gamma nei pochi metri quadrati disponibili. Con questo approccio virtuale alla vendita, al venditore spetterà il compito di illustrare al cliente colori di carrozzeria, combinazione di allestimenti, equipaggiamenti di serie ed a richiesta e mostrare dettagli tecnici “nascosti” relativi alla meccanica, lasciando ampio spazio all'interattività col cliente.
Ovviamente in questo scenario anche il ruolo del venditore è destinato a cambiare, assumendo più quello di facilitatore tra gli strumenti informatici e il cliente.  Questo implica anche per i costruttori un’evoluzione anche dal punto di vista della formazione professionale del personale di vendita, magari con l’uso tecnologie avanzate come la realtà aumentata, l’apertura di un maggior numero di punti vendita, probabilmente più costosi da attrezzare, ma sicuramente più economici da gestire e più vicini al cliente finale.
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