La dicitura “car sharing” comincia timidamente a farsi
sentire anche nel nostro linguaggio quotidiano, con buona pace dei puristi
della nostra lingua. Piaccia o no questo inglesismo, il servizio che viene individuato
da questa espressione e cioè la “condivisione di una vettura” è già una concreta
realtà, in diverse importanti città del mondo. Parliamo di Amburgo, Amsterdam,
Berlino, Londra, Vienna, Vancouver, Toronto, Washington, Seattle e Miami, per
citare solo alcune delle grandi città che hanno decretato il successo di car2go, il car sharing di Daimler, uno dei primi network privati di condivisione della mobilità.
Ad esempio, a Berlino, l’area
coperta da questo servizio è di 250 km/q, conta già oltre 50.000 clienti
e attiva oltre 30.000 prelievi alla settimana. Milano capitale mondiale della
moda, del design, del teatro e di molto altro ancora..., è da poco entrata in questo “giro” ed è la prima città
in Italia ad ospitare questo servizio privato. Ci sono 450 vetture a
disposizione di tutti per coprire un’area di 120 km/qi. Per certi aspetti
è una rivoluzione per la mobilità cittadina. L’auto ha trovato una nuova
dimensione, aggiuntiva, capace di fornire risposte di mobilità mirate e quindi
di soddisfare esigenze e bisogni in alcuni casi già palesi ed in altri ancora
latenti e pronti a sbocciare. Le auto di "car2go", possono essere prese senza bisogno di una
vera prenotazione e lasciate in qualsiasi spazio di sosta in città, nell’ambito
del perimetro definito dal servizio, senza bisogno quindi di riportarle nel
luogo di partenza. Probabilmente è proprio quest’ultima possibilità una delle
chiavi di volta del successo che anche a Milano si sta delineando per questa
forma alternativa di mobilità indipendente: 45.000 registrazioni negli ultimi 20 giorni. Un dato di notevole interesse, anche se favorito dal fatto che per il momento la registrazione è gratuita, mentre successivamente costerà dieci Euro. Altra carta
vincente è poi la possibilità di accedere senza alcun limite all’area C e di
parcheggiare nelle strisce gialle e blu, grazie ad un contributo annuo versato
al comune di Milano proprio dalla società "car2go". Se da un lato, la giunta
milanese è stata ed è pesantemente messa sotto accusa da associazioni che, non senza alcune buone ragioni, ritengono le iniziative prese dalla stessa giunta particolarmente vessatorie per i cittadini/automobilisti, dall'altro il favore con cui invece è stato promosso l’insediamento di un nuovo servizio
privato di car sharing, come quello sopra citato, sembrerebbe aver aperto la strada ad un confronto più disteso con tutto il settore automotive:
un’operazione più da “smart-city” che un’azione contro l’auto.
Gli stessi
costruttori automobilistici sembrano infatti guardare con sempre maggiore interesse a soluzioni di
mobilità innovative per le “megalopoli”, studiando proposte integrate anche da soluzioni di info-technology ed infrastrutturali avanzate quali il V2V ed il V2X. Stiamo vedendo l’alba di un
nuovo giorno, dove ancora una volta l’auto mostra la sua capacità di anticipare il futuro e
di restare protagonista della mobilità indipendente.