mercoledì 4 settembre 2013

Car2Go a Milano: in centro, liberi ed indipendenti.

La dicitura “car sharing” comincia timidamente a farsi sentire anche nel nostro linguaggio quotidiano, con buona pace dei puristi della nostra lingua. Piaccia o no questo inglesismo, il servizio che viene individuato da questa espressione e cioè la “condivisione di una vettura” è già una concreta realtà, in diverse importanti città del mondo. Parliamo di Amburgo, Amsterdam, Berlino, Londra, Vienna, Vancouver, Toronto, Washington, Seattle e Miami, per citare solo alcune delle grandi città che hanno decretato il successo di car2go, il car sharing di Daimler, uno dei primi network privati di condivisione della mobilità.
Ad esempio, a Berlino, l’area coperta da questo servizio è di 250 km/q, conta già oltre 50.000 clienti e attiva oltre 30.000 prelievi alla settimana. Milano capitale mondiale della moda, del design, del teatro e di molto altro ancora..., è da poco entrata in questo “giro” ed è la prima città in Italia ad ospitare questo servizio privato. Ci sono 450 vetture a disposizione di tutti per coprire un’area di 120 km/qi. Per certi aspetti è una rivoluzione per la mobilità cittadina. L’auto ha trovato una nuova dimensione, aggiuntiva, capace di fornire risposte di mobilità mirate e quindi di soddisfare esigenze e bisogni in alcuni casi già palesi ed in altri ancora latenti e pronti a sbocciare. Le auto di "car2go", possono essere prese senza bisogno di una vera prenotazione e lasciate in qualsiasi spazio di sosta in città, nell’ambito del perimetro definito dal servizio, senza bisogno quindi di riportarle nel luogo di partenza. Probabilmente è proprio quest’ultima possibilità una delle chiavi di volta del successo che anche a Milano si sta delineando per questa forma alternativa di mobilità indipendente: 45.000 registrazioni negli ultimi 20 giorni. Un dato di notevole interesse, anche se favorito dal fatto che per il momento la registrazione è gratuita, mentre successivamente costerà dieci Euro. Altra carta vincente è poi la possibilità di accedere senza alcun limite all’area C e di parcheggiare nelle strisce gialle e blu, grazie ad un contributo annuo versato al comune di Milano proprio dalla società "car2go". Se da un lato, la giunta milanese è stata ed è pesantemente messa sotto accusa da associazioni che, non senza alcune buone ragioni, ritengono le iniziative prese dalla stessa giunta particolarmente vessatorie per i cittadini/automobilisti, dall'altro il favore con cui invece è stato promosso l’insediamento di un  nuovo servizio privato di car sharing, come quello sopra citato, sembrerebbe aver aperto la strada ad un confronto più disteso con tutto il settore automotive: un’operazione più da “smart-city” che un’azione contro l’auto. 
Gli stessi costruttori automobilistici sembrano infatti guardare con sempre maggiore interesse a soluzioni di mobilità innovative per le “megalopoli”, studiando proposte integrate anche da soluzioni di info-technology ed infrastrutturali avanzate quali il V2V ed il V2X. Stiamo vedendo l’alba di un nuovo giorno, dove ancora una volta l’auto mostra la sua capacità di anticipare il futuro e di restare protagonista della mobilità indipendente.  
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