Oggi, al 78° Vehicular Technology Conference di Las Vegas, che farà incontrare esperti convenuti da tutto il mondo per discutere idee e progetti per la mobilità del futuro, il prof. Alberto Broggi del VisLab, Artificial Vision and Intelligent Systems Laboratory dell’Università di Parma, aprirà i lavori della sessione plenaria presentando uno dei test più complessi mai fatti prima con un’auto a guida completamente automatizzata.
Prof. Alberto Broggi |
Il futuro dell’auto sembra aver scelto come dimora l’Italia e, se avremo sufficiente lungimiranza, potremo capitalizzare su questa nostra eccellenza per creare una grande opportunità di sviluppo. Su certe vetture è possibile scegliere, schiacciando un semplice pulsante, di avere la trazione a due o quattro ruote motrici, in altre di viaggiare in modalità ibrida piuttosto che in solo elettrica. Ben presto sarà disponibile anche l’opzione tra guida assistita e completamente automatica.
La soluzionedella guida completamente automatizzata è una tecnologia che sta salendo prepotentemente alla ribalta. Diversi grandi costruttori stanno presentando le loro proposte in merito, ponendole come punto di riferimento sia in termini di visione filosofica che di concreta opportunità per il mercato. Si ritiene che queste tecnologie possano prevenire gli incidenti evitando il verificarsi di situazioni pericolose. Il nuovo denominatore comune è il concetto “zero incidenti”, chiamata anche Vision Zero, e ha come obiettivo quello di rendere le vetture capaci della massima sicurezza.
Solo per dare qualche riferimento, guardando alle ultime recenti presentazioni su questo tema, si possono registrare Case del calibro di Nissan, Mercedes, Toyota, Volkswagen, Volvo. Quest’ultima ha anche indicato il 2020 come orizzonte temporale a partire dal quale gli occupanti di una sua vettura non dovranno più essere vittime di incidenti mortali o subire gravi lesioni. Un impegno formale che la dice lunga sull’accelerazione che le tecnologie legate alla sicurezza attiva riceveranno nei prossimi anni.
Sono molteplici gli aspetti giuridici posti da questa nuova frontiera tecnologica in fase di esplorazione ed approfondimento. Ad esempio, una persona senza patente potrebbe utilizzare un veicolo di questo tipo? Si può pensare di lasciare un bambino a bordo da solo? Si può immaginare di impostare la guida automatica fino a casa, mentre ci si guarda un film sul tablet o sul computer? E se uno avesse bevuto? E se avviene un incidente in modalità completamente automatica di chi è la responsabilità? L'anno scorso il Nevada, primo Stato americano, ha approvato una normativa che precisa i requisiti per l’impiego di auto con guida completamente automatica, mentre la California ha chiesto al suo dipartimento della Motorizzazione di predisporre una regolamentazione per questo tipo di veicoli, da rendere operativa dal 1 gennaio 2015.
«Questa tecnologia sta arrivando un po' come una marea. Se siamo pronti a riceverla, bene. Sse non lo siamo, è un problema. Arriva in ogni caso!» dice Paul Godsmark, esperto canadese della mobilità e dei trasporti, evidenziando che «auto senza conducente potrebbero già circolare per le strade canadesi nel giro di quattro/cinque anni….».
Molte automobili già forniscono assistenza in certe condizioni di guida. Il controllo automatico della velocità di crociera (cruise control) è molto comune, i freni anti-bloccaggio sono dotazioni standard ormai da diversi anni. Molto diffusi sono anche i sensori per l’assistenza al parcheggio e recentemente si sta imponendo il sistema di prevenzione delle collisioni, una tecnologia che rileva l’imminenza di un urto e provvede autonomamente ad arrestare il veicolo od a ridurne al massimo l’impatto.
Il passo successivo è proprio il “co-pilotaggio automatico” da inserire su richiesta di chi è al volante per liberarsi dallo stress e dalla noia di guida, in condizioni di traffico pesante e quando si è in coda. “Il futuro aiuta sempre le menti pronte ad accettarlo” recita un vecchio proverbio e forse vale la pena di tenerlo ben presente.