L'industria automotive è sempre
più sotto stress. La pressione ambientalista sta portando le case costruttrici
a sviluppare soluzioni sempre più efficienti. Da un lato si sviluppa
la tecnologia dell’elettrico e dall'altro si persegue
il continuo miglioramento del tradizionale motore a combustione interna che,
nonostante l’età, continua a mostrare grandi potenziali di miglioramento.
Il consumo ha toccato i minimi
storici con valori fino a ieri impensabili, grazie anche ad una gestione
elettronica sempre più sofisticata e capace di ottimizzare tutte le fasi
operative al punto da rivaleggiare, in certi cicli di marcia, con la più
moderna soluzione ibrida.
Sette milioni di persone
che vivono in città sempre più sovraffollate rendono evidente l’esigenza
di vetture più piccole, pensate specificamente per la città, da usare con
il car-sharing o con altre proposte di mobilità “pay per use”, tutte opzioni che stanno
guadagnando notevole popolarità.
I consumatori poi
chiedono che l’auto garantisca l’always-on, cioè sempre la piena
connettività via Internet, mentre la crescita dei veicoli elettrici a
batterie evidenzia l’urgenza di dotarsi di strumenti innovativi come il
disporre di un sistema di leasing per le batterie e di un vero network di
stazioni di ricarica veloce. La globalizzazione dei mercati, unitamente allo
sviluppo del bacino geografico che gli addetti ai lavori chiamano con
l’acronimo BRIC (Brasile, Russia,India e Cina) porta i costruttori di
auto a dover affrontare cruciali decisioni sul dove produrre e dove vendere i
loro prodotti.
Nonostante Il confronto e
la sfida sulle nuove tecnologie sia molto serrato , la soluzione che sembra
incontrare il maggior favore nel futuro più immediato, sembra essere quella
del “downsizing” : un veicolo più leggero, più piccolo, con un motore a combustione interna
che, a seconda dei modelli e della classe del veicolo, passa da otto a sei
cilindri, da sei a quattro, da quattro a tre, con cilindrate sempre più
piccole. Una strada questa che accompagnerà la crescita dell’elettrico nel suo
terreno d’elezione: l’area urbana. Un ambito nel quale la preferenza
degli utenti si orienterà sempre di più verso un uso dell’auto concepito come
un servizio di mobilità da fruire in un certo preciso momento, piuttosto che
come un bene da acquistare e possedere. Un modello di business ed una gamma di
opportunità che potranno aprire nuovi orizzonti, ancora non del tutto
esplorati.