mercoledì 20 novembre 2013

Più efficienza con la cilindrata a richiesta

Audi Cylinder On Demand technology
Un motore di grossa cilindrata in grado di garantire non solo alte prestazioni, ma anche il comfort di un’erogazione fluida della potenza oppure uno di piccola cilindrata che permetta di contenere consumi di carburante ed emissioni allo scarico? Il quesito è annoso. Meglio entrambi, possibilmente contemporaneamente. Come è possibile però disporre ed utilizzare due motori così differenti su una stessa vettura?

2003 - Cadillac Sixteen
La moderna ci tecnologia si chiama cilindrata a richiesta. Una delle prime proposte in tal senso porta la firma dell’americana Cadillac che esattamente dieci anni fa, nel 2003, presentò la
 Sixteen, uno spettacolare prototipo di berlina di gran lusso con raffinatissime finiture in cristallo e legno di noce carrozzeria in alluminio, tetto di vetro e soprattutto un incredibile motore a 16 cilindri a V di 1.000 cc con cilindri disattivabili. Oggi Audi  fa propria questa tecnologia  e la propone indifferentemente  su motori a 4 cilindri in linea, ad 8 cilindri a V sovralimentati ed a 12 cilindri aspirati. Su ciascuno di essi la tecnologia Audi CDO (Cylinder On Demand) agisce disattivando la metà dei cilindri ai bassi e medi carichi e bassi regimi di funzionamento per poi ripristinare il normale funzionamento non appena il conducente accelera con forza. Nei cilindri che rimangono attivi, l’efficienza complessiva viene incrementata spostando il funzionamento verso carichi più alti.
 Attivazione e disattivazione sono quasi impercettibili. Negli 8 cilindri i supporti motore attivi compensano la maggior parte delle vibrazioni ed il sistema ANC (Audi Noise Cancellation) usa onde sonore in controfase per smorzare le frequenze più intrusive durante la fase di disattivazione. Queste soluzioni sono utilizzate singolarmente o in combinazione a seconda dei modelli.
Nel motore 1.4 TFSI COD il sistema lavora sui cilindri due e tre; nel 4.0 TFSI sui cilindri due, tre, cinque e otto. I cilindri sono disattivati spegnendo l’accensione e l’iniezione di carburante. Le valvole sono mantenute in posizione di chiusura attraverso lo spostamento trasversale, attuato elettromeccanicamente, dell’asse a camme. Prima che ciò avvenga, le camere di combustione sono riempite di aria per ridurne la pressione interna.
Il W12 da 500 CV utilizza una speciale variante della tecnologia COD nella quale le valvole restano aperte. Il sistema spegne l’iniezione di carburante e l’accensione in tutti i cilindri della bancata di sinistra, portando il motore a lavorare a 6 cilindri. Prima che la temperatura del convertitore catalitico raggiunga picchi troppo elevati, la bancata di sinistra viene riattivata e quella di destra spenta. Durante le fasi prolungate di disattivazione selettiva, la due bancate vengono attivate e disattivate alternativamente.

 La tecnologia COD riduce in maniera sensibile il consumo di carburante. Sulle Audi RS 6 Avant e RS 7 Sportback il risparmio è pari a circa il 5% nel ciclo NEDC.  Il 4.0 TFSI che su questi modelli eroga 560 CV, consuma in media solo 9,8 l/100 km. Il 1.4 TFSI con una potenza di 140 CV, sulla A3 si accontenta di 4,7 litri ogni 100 chilometri. Nel ciclo NEDC, la disattivazione dei cilindri fa risparmiare 0,4 l/100 km. Con uno stile di guida moderato si può quindi arrivare a risparmiare fino al 20%.
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