venerdì 8 novembre 2013

Più "sensitive" per la sicurezza

Di fronte ad uno stimolo il nostro corpo reagisce. Se una luce ci abbaglia, la nostra pupilla si chiude, se qualcuno tenta di colpirci  proviamo a schivare il colpo, davanti ad un ostacolo improvviso ci fermiamo ed a fare esempi, potremmo continuare all’infinito. Questo succede perché il nostro corpo è ricco di sensori che captano un numero infinito di segnali che vengono trasmessi al cervello, elaborati e tradotti in reazioni.

Questo processo lo troviamo replicato in maniera più o meno estesa in tutte le vetture di nuova generazione. Sono state infatti disseminate di sensori, alcuni dei quali captano segnali esterni, altri registrano i comportamenti del mezzo, e tutti insieme vengono inviati ad una centralina per essere elaborati, comparati e tradotti in  azioni di assistenza alla sicurezza della nostra guida oppure, in caso di emergenza, in azioni dirette attivate autonomamente, per evitare o minimizzare gli effetti di un incidente, ritenuto certo.

Due sono i tipi di sensori che si sono guadagnati le luci della ribalta  negli ultimi tempi: il radar e la videocamera stereo. Il radar, acronimo dell'espressione inglese  "radio detection and ranging", è un sistema che usa le onde radio per rilevare la distanza, la posizione e la velocità di oggetti. E’ usato per aiutarci a parcheggiare senza problemi indicandoci la distanza dall’ostacolo con un bip bip che aumenta di intensità a mano a mano che la vettura si avvicina ad un ostacolo. Possono rilevare inoltre con la massima precisione la distanza e la velocità degli altri veicoli in un raggio di oltre 200 metri e pertanto costituiscono la base ideale per sistemi di regolazione della distanza e frenata d'emergenza predittiva. La banda di frequenza  abilitata a livello mondiale per le applicazioni automotive è di 77 GHz.
Sempre più frequentemente si riscontra,  nelle vetture tecnologicamente più avanzate, la presenza di sensori video come integrazione e complementarietà a quelli radar. Al riguardo sono adottati sistemi video monocamera o stereo. Quest’ultimo può eseguire un’analisi di scena in 3D; effettua, tramite un sensore binoculare, la scansione della scena secondo piani paralleli ed è in grado di discriminare oggetti e persone anche in situazioni di affollamento. Per una monocamera è necessario un lungo processo di apprendimento prima che sia in grado di distinguere oggetti diversi, come pedoni ed auto, nel suo campo d'immagine.
La camera stereoscopica misura e riconosce invece tutti gli ostacoli solo sulla base dei movimenti e delle distanze rilevate. Grazie alla telecamera stereoscopica è possibile comandare preventivamente una frenata d'emergenza automatica. Nel caso in cui l'incidente non fosse evitabile la forza dell'impatto sarebbe ridotta grazie ai pretensionatori delle cinture di sicurezza ed all'attivazione preventiva degli airbag. Queste telecamere sono in grado di rilevare un angolo visivo fino a 25 gradi in verticale e di +/-25 gradi in orizzontale e offrono un raggio di misurazione in 3D oltre i 50 metri.
I sensori di immagini, altamente sensibili alla luce, possono elaborare contrasti molto elevati e coprono tutto lo spettro di lunghezze d'onda visibili all'occhio umano. Sempre grazie ai sensori video, sulla base dei loro dati, è possibile riconoscere i segnali stradali e le demarcazioni della carreggiata, così come pedoni e ciclisti. La telecamera stereo è in grado di vedere in tre dimensioni e quindi di misurare con la massima precisione le distanze. Per funzioni di assistenza al parcheggio e in manovra si utilizzano sempre più frequentemente anche sensori video grandangolari che consentono una visione a 360 gradi e quindi controllano completamente la zona circostante il veicolo.


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