Di fronte ad uno stimolo il
nostro corpo reagisce. Se una luce ci abbaglia, la nostra pupilla si chiude, se
qualcuno tenta di colpirci proviamo a schivare il colpo, davanti ad un
ostacolo improvviso ci fermiamo ed a fare esempi, potremmo continuare all’infinito.
Questo succede perché il nostro corpo è ricco di sensori che captano un numero
infinito di segnali che vengono trasmessi al cervello, elaborati e tradotti in
reazioni.
Questo processo lo troviamo
replicato in maniera più o meno estesa in tutte le vetture di nuova
generazione. Sono state infatti disseminate di sensori, alcuni dei quali
captano segnali esterni, altri registrano i comportamenti del mezzo, e tutti
insieme vengono inviati ad una centralina per essere elaborati, comparati e
tradotti in azioni di assistenza alla sicurezza della nostra guida
oppure, in caso di emergenza, in azioni dirette attivate autonomamente, per
evitare o minimizzare gli effetti di un incidente, ritenuto certo.
Due sono i tipi di sensori che si
sono guadagnati le luci della ribalta negli ultimi tempi: il radar e la
videocamera stereo. Il radar, acronimo dell'espressione inglese
"radio detection and ranging", è un sistema che usa le onde radio
per rilevare la distanza, la posizione e la velocità di oggetti. E’ usato per
aiutarci a parcheggiare senza problemi indicandoci la distanza dall’ostacolo
con un bip bip che aumenta di intensità a mano a mano che la vettura si
avvicina ad un ostacolo. Possono rilevare inoltre con la massima precisione la
distanza e la velocità degli altri veicoli in un raggio di oltre 200 metri e
pertanto costituiscono la base ideale per sistemi di regolazione della distanza
e frenata d'emergenza predittiva. La banda di frequenza abilitata a
livello mondiale per le applicazioni automotive è di 77 GHz.
Sempre più frequentemente si
riscontra, nelle vetture tecnologicamente più avanzate, la presenza di
sensori video come integrazione e complementarietà a quelli radar. Al riguardo
sono adottati sistemi video monocamera o stereo. Quest’ultimo può eseguire
un’analisi di scena in 3D; effettua, tramite un sensore binoculare, la
scansione della scena secondo piani paralleli ed è in grado di discriminare
oggetti e persone anche in situazioni di affollamento. Per una monocamera è
necessario un lungo processo di apprendimento prima che sia in grado di
distinguere oggetti diversi, come pedoni ed auto, nel suo campo d'immagine.
La camera stereoscopica misura e
riconosce invece tutti gli ostacoli solo sulla base dei movimenti e delle
distanze rilevate. Grazie alla telecamera stereoscopica è possibile
comandare preventivamente una frenata d'emergenza automatica. Nel caso in cui
l'incidente non fosse evitabile la forza dell'impatto sarebbe ridotta grazie ai
pretensionatori delle cinture di sicurezza ed all'attivazione preventiva degli
airbag. Queste telecamere sono in grado di rilevare un angolo visivo fino
a 25 gradi in verticale e di +/-25 gradi in orizzontale e offrono un raggio di
misurazione in 3D oltre i 50 metri.
I sensori di immagini, altamente
sensibili alla luce, possono elaborare contrasti molto elevati e coprono tutto
lo spettro di lunghezze d'onda visibili all'occhio umano. Sempre grazie ai
sensori video, sulla base dei loro dati, è possibile riconoscere i segnali
stradali e le demarcazioni della carreggiata, così come pedoni e ciclisti. La
telecamera stereo è in grado di vedere in tre dimensioni e quindi di misurare
con la massima precisione le distanze. Per funzioni di assistenza al parcheggio
e in manovra si utilizzano sempre più frequentemente anche sensori video
grandangolari che consentono una visione a 360 gradi e quindi controllano
completamente la zona circostante il veicolo.