Gli eco-generalisti hanno accolto
con grande entusiasmo la presentazione della nuova VW e-up!, in vendita in
Italia dalla Primavera del 2014. Questo a ragion veduta. Si tratta infatti di
una vettura con una tecnologia elettrica d'avanguardia, messa a punto da
Volkswagen, uno dei gruppi "leader" mondiali dell’auto.
Dalle cronache non
traspare però che una tale chicca tecnologica non potrà avere,
nell’attuale contesto, alcun mercato reale nel nostro Paese! Pessimismo? No!
Crudo realismo, con anche qualche risvolto positivo! Questo lancio infatti
servirà al costruttore per comunicare la sua eccellenza tecnologica e
mutuarla con le versioni più tradizionali dello stesso modello.
Un
percorso di comunicazione intelligente per togliere di mezzo il fastidioso
rumore di fondo generato da un mercato in profonda crisi e farsi sentire
meglio. Servirà anche per sottolineare, ancora una volta alle istituzioni, come
l’accanimento economico fiscale perpetrato dalle stesse ai danni dell’auto
abbia raggiunto un livello non più sostenibile e addirittura penalizzante per
soluzioni di mobilità elettrica così virtuose. Puro masochismo.
Attenzione però, perché il vero
focus sull’elettrico non è questo. Ho l’impressione che si stia
concentrando lo sguardo sul dito e non su ciò che il dito sta indicando!
La tecnologia per l’auto elettrica esiste. E’ una realtà, non una chimera. E
funziona. Le auto ed i veicoli ci sono e sono prodotti da aziende
"leader" mondiali dell’auto. Peccato però che, da noi, ancora non ci
siano le condizioni per avviare un vero mercato.
I media parlano del successo che
l’auto elettrica sta, ad esempio, avendo in Norvegia, decantano gli
incentivi di varia natura che lo Stato ha messo in campo e i risultati che
sarebbero stati conseguiti grazie proprio a queste azioni di supporto,
chiedendo di seguire la stessa strada. In verità però, in Norvegia le cose non
stanno proprio così. Il successo è reale, nessun dubbio su questo! Ma è tale
solo perché gli incentivi, a cui tutti fanno riferimento, sono stati
recepiti da un mercato dell’elettrico già presente. Un mercato che i Norvegesi,
con altre sapienti iniziative, avevano già da tempo cominciato a
costruire. Su un parco di poco più di 2 milioni di auto, le 12 mila auto
elettriche ora circolanti possono contare su 3.800 punti di ricarica! La
Norvegia è nella fase in cui, in parallelo allo sviluppo di nuovi punti di
ricarica ha già l’esigenza di aggiornare la tecnologia delle stazioni già
esistenti ! E’ logico quindi che l’offerta di nuovi e più accattivanti prodotti
abbia reso gli incentivi uno strumento particolarmente efficace.
Creare un nuovo mercato è ben diverso
dal farlo crescere. Non cogliere appieno questa differenza ed utilizzare
in entrambi i casi le stesse leve, può portare a cocenti delusioni.