1966 - GM Electrovan |
Da qualche tempo a questa parte si è tornati a parlare di automobile a fuel
cell. Con la crisi economica globale molti progetti, che solo 5-6 anni fa
sembrano ormai sulla via di concretizzarsi a breve termine, erano stati
apparentemente accantonati. Oggi però qualcosa sta cambiando e Toyota dice
addirittura di volere mettere in vendita già nel 2015 un’automobile a fuel cell.
Un po’ come fece nel 1997 con l’ibrido e la prima generazione di Prius. Ed oggi
sappiamo tutti come è andata a finire. Qual’è però, ci siamo chiesti, il primo
veicolo fuel cell presentato da un grande costruttore di automobile?
Risalendo indietro nel tempo siamo arrivati addirittura alla metà degli
Anni ‘60 quando Craig Marks di General Motors adattò ad pullmino GMC Handivan
la tecnologia fuel cell che la NASA aveva da poco impiegato sulle navette
spaziali Gemini e, dopo due anni di intenso la lavoro con uno staff di 250
persone, nel 1966, presentò il prototipo GM Electrovan.
Il veicolo utilizzava fuel cell realizzate dalla Union Carbide ed alimentate
da una combinazione idrogeno liquido a bassissima temperatura e di ossigeno
liquido, contenuti in due serbatoi che
occupavano gran parte del veicolo (la cui capacità di trasporto scendeva da 6 a
soli 2 posti). Le 32 pile a combustibile di GM Electrovan erano in grado fornire una
potenza continua di circa 32 kW con picchi di 160 kW. GM Electrovan raggiungeva una velocità di
circa 100 km/h ed aveva un’autonomia di oltre 190 chilometri.
All’epoca il prototipo venne fatto provare anche alla stampa specializzata,
ma non ebbe seguito a causa dei suoi costi elevate (il platino delle sue pile a
combustibile costava quanto un’intera flotta di furgoni!) ed ovviamente non
c’era alcuna rete attraverso la quale rifornirsi di idrogeno. General Motors propose
pertanto di proseguire gli studi sul veicolo allo Smithsonian Institution che
tuttavia declinò la proposta per ragioni mai chiarite. Il GM Electrovan venne
pertanto ricoverato in uno speciale magazzino a Pontiac, nel Michigan, e quindi
trasportato al General Motors Heritage Center di Detroit. In seguito è stato
esposto al Petersen Automotive Museum di Los Angeles, in California.