Il barometro
a livello mondiale del traffico nelle aree urbane ed extraurbane, messo a punto
da Tom Tom e che ogni anno monitora i flussi automobilistici in oltre
200 aree di tutto il mondo, conferma nella sua ultima edizione che Mosca è la
città più trafficata del vecchio continente, seguita da Istambul con 12 punti
percentuali di distacco.Tra le grandi città europee Milano si comporta meglio
di Parigi che si colloca all’ottavo posto, di Londra al nono, e di Vienna al
sedicesimo. Chiudono questa classifica, quindi con le migliori condizioni di
viabilità, Goteborg, Berna, Saragoza, Murcia e Malmo. Nello specifico l’analisi evidenzia
che l’andamento del traffico nelle ore di punta raggiunge picchi di aumento dei
tempi di percorrenza, rispetto alle ore più calme, del 77% a Roma e del 62% a
Milano. Questi pochi dati di sintesi della ricerca, regolarmente confermati di
anno in anno testimoniano una criticità cronica. Come reagire? Quali azioni
intraprendere?
“Nelle città c’è ormai più di un’ auto ogni
due persone. Perché il traffico sia fluido, almeno un quarto dell’area urbana
dovrebbe essere riservata alle strade. Invece, la maggior parte dei veicoli,
parcheggiata a bordo strada, riduce la superficie disponibile al traffico: la
densità di auto è alta e la velocità è bassissima. Soluzione: non usare l’auto personale
un’ora al giorno, ma condividi per il
tempo che serve, un’auto che trovi all’angolo di casa. Poi la
lasci dove vuoi - pronta per altro utente. Risparmi tempo e soldi.
Va sostituito il 90% delle auto private con
una flotta in affitto pari al 10% dell’attuale parco urbano. Le auto condivise,
senza autista, sono accessibili e pagate con carta di credito. I tuoi dati
vengono trasmessi via radio alla centrale e alla banca. La rete offre 700 auto
in affitto per km2. Di giorno la metà è in uso. L’altra metà è in
attesa di utenti, che le raggiungono con un breve percorso a piedi. Dove
trovare auto disponibili lo vedi in tempo reale su cartelli stradali con mappa
e sui telefoni cellulari. Dopo l’uso, l’utente lasci l’auto e la parcheggi in sosta
consentita. Non devi andare a prendere l’auto in centri di raccolta né riportarcela. Più questi sono capienti,
più sono lontani. L’estrazione della carta di credito a fine servizio
interrompe gli addebiti e segnala al centro il luogo ove è l’auto, il livello
del carburante e l’eventuale diagnosi di guasti. Così il personale interviene
per rifornimenti, riparazioni, rientro in garage. I serbatoi non si riempiono
ai distributori, ma da autocisterne mobili (il processo è più facile e sicuro degli approvvigionamenti
in volo).
Oggi la velocità media in città è 16 km/h (e anche meno)
perchè la superficie stradale è occupata
per 2/3 da auto ferme. Riducendo al 10% il numero
delle auto, sparisce la congestione e si viaggia in città a 50 km/h . Maggiore velocità,
migliore manutenzione e diminuzione del numero di auto migliorano la qualità
dell’aria. Assicurazione, tassa circolazione, riparazioni, sono comprese nell’addebito
su carta di credito che assicura anche identificazione
e responsabilità civile. Gli utenti attestano via radio le condizioni dell’auto
quando la prendono e quando la lasciano".
Vediamo
come funzionerebbe il sistema a
Roma , con un’area di 314 km2, una superficie
stradale di 56 km2 (18% del totale) e un parco auto di 2
milioni e mezzo. In media ogni auto percorre 31
km al
giorno. La mobilità totale è 2,5 milioni di auto per 31 km/giorno = 77
milioni di auto.km/giorno. La tabella analizza la situazione attuale (colonna
di destra) confrontata con quella ottenuta eliminando 2 milioni di auto private
e sostituendole con 200.000 auto condivise. Nelle ore diurne la metà di queste
è in moto e le altre 100.000 sono parcheggiate a bordo strada in attesa di
utenti. Così si triplica la velocità media, si risparmia tempo, si eliminano
l’immobilizzo di capitale, che si deprezza gradualmente, le noie burocratiche e
le ricerche di parcheggio. Questo sistema darà grossi
vantaggi, se adottato su grande scala: introdotto con poche migliaia di auto in
comune, non darebbe gran giovamento. Diminuire drasticamente il numero di
auto parrà un disastro all’industria automobilistica, ma i parchi auto si
saturano ovunque. Dovremo reinventare obiettivi, risorse e mode. I mille chili
della nostra auto non ci rendono mobili. Per viaggiare veloci a basso
costo non servono 35 milioni di auto private, ma tre milioni di auto condivise.
Ciascuna
percorrerà 150.000 km/anno - e dovranno esser sostituite più spesso. I
costruttori introdurranno innovazioni: alcune auto condivise
trasporteranno un motorino con cui l’autista che le consegna a domicilio
rientra in garage o recupera il veicolo alla fine del servizio. Abbiamo
molto da reinventare.”