mercoledì 27 maggio 2015

Mettiamo le gomme “dentro” le strade

E se cominciassimo a mettere i pneumatici non solo “sulle” strade, ma anche “dentro” alle strade? Detta così sembra una “missione impossibile” (e probabilmente anche abbastanza inutile), ma se guardiamo la faccenda un po’ più da vicino scopriamo che la cosa ha un senso. E presenta pure alcuni vantaggi pratici.
Negli ultimi anni stanno ricevendo particolare attenzione lo studio e la messa a punto di soluzioni tecniche finalizzate al miglioramento della pavimentazione stradale dal punto di vista dell’affidabilità, della sicurezza e del comfort. In questo contesto, uno degli ambiti di ricerca con un maggior potenziale di sviluppo è l’utilizzo della gomma derivante dal recupero dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) come additivo nei conglomerati bituminosi per realizzare “asfalti modificati” con polverino di gomma.

Questa soluzione garantisce un’apprezzabile riduzione della rumorosità, una lunga durata della pavimentazione, una maggiore resistenza della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe di ogni tipo, una maggiore sicurezza (grazie all’ottimale aderenza, al drenaggio dell’acqua che riduce drasticamente l’effetto “splash and spray” in caso di pioggia), migliorando la visibilità ed una minore presenza di buche (cosa che sarebbe davvero gradita sulle malconce strade italiane).
In Italia l’utilizzo di asfalti modificati con polverino di gomma si è consolidato nel tempo con più di 235 km/corsia realizzati (una corsia misura 3,5 metri di larghezza). Ad oggi Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Trentino Alto Adige sono le regioni in cui sono state realizzate le esperienze più importanti.
Ecopneus. società senza scopo di lucro nata per gestire il rintracciamento, la raccolta, il trattamento ed il recupero finale dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) in Italia. ha collaborato attivamente in diverse zone. Già nel 2009 ha avviato una sperimentazione insieme al Politecnico ed alla Provincia di Torino in occasione dei lavori per la circonvallazione tra Venaria e Borgaro, che ha riguardato un tratto di strada di 1.200 metri lineari per una superficie di circa 16.000 metri quadrati, su cui è stato steso un bitume contenente polverino di gomma ricavato dal recupero di 21.000 kg di PFU. I risultati positivi della sperimentazione sono contenuti  in uno specifico dossier realizzato da Ecopneus e dal Politecnico di Torino.
Nel 2011 è stato avviato invece un progetto nella Provincia Autonoma di Bolzano per testare l’effettivo abbassamento delle emissioni sonore grazie agli asfalti modificati con il polverino di gomma da PFU. Dopo 12 mesi i risultati del monitoraggio hanno evidenziato una riduzione del rumore causato dal rotolamento dei pneumatici fino a 7 decibel.
Ciò rende questi asfalti una valida alternativa all’utilizzo delle barriere acustiche su strade ad alta percorrenza in quanto non costituiscono ostacolo all’attraversamento della carreggiata, non riducono la luce delle abitazioni limitrofe, consentono lo spazio per l’accumulo della neve nei mesi invernali e le vie di fuga in caso di incidente. E tutto questo avendo sempre una pavimentazione di ottimo livello.

Gli asfalti "gommati" sono al centro dell’attenzione anche della Provincia di Trento attraverso la collaborazione tra Consorzio dei Comuni Trentini, Ecopneus, Provincia Autonoma di Trento e Consorzio Estrattivo Trentino. La pima a beneficiare dei vantaggi degli asfalti modificati è stata la Valle di Primiero, con 1,5 km di asfalto contenente 2.000 kg di polverino di gomma di pneumatici arrivati a fine vita.
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