E se cominciassimo a mettere i pneumatici non solo “sulle” strade, ma
anche “dentro” alle strade? Detta così sembra una “missione impossibile” (e
probabilmente anche abbastanza inutile), ma se guardiamo la faccenda un po’ più
da vicino scopriamo che la cosa ha un senso. E presenta pure alcuni vantaggi
pratici.
Negli ultimi anni stanno ricevendo particolare attenzione lo studio e la
messa a punto di soluzioni tecniche finalizzate al miglioramento della
pavimentazione stradale dal punto di vista dell’affidabilità, della sicurezza e
del comfort. In questo contesto, uno degli ambiti di ricerca con un maggior potenziale
di sviluppo è l’utilizzo della gomma derivante dal recupero dei Pneumatici
Fuori Uso (PFU) come additivo nei conglomerati bituminosi per realizzare
“asfalti modificati” con polverino di gomma.
Questa soluzione garantisce un’apprezzabile riduzione della
rumorosità, una lunga durata della pavimentazione, una maggiore resistenza
della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe di ogni tipo, una maggiore
sicurezza (grazie all’ottimale aderenza, al drenaggio dell’acqua che riduce
drasticamente l’effetto “splash and spray” in caso di pioggia), migliorando la
visibilità ed una minore presenza di buche (cosa che sarebbe davvero gradita
sulle malconce strade italiane).
In Italia l’utilizzo
di asfalti modificati con polverino di gomma si è consolidato nel tempo con più di 235 km/corsia realizzati
(una corsia misura 3,5 metri di larghezza). Ad oggi Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Trentino Alto Adige sono
le regioni in cui sono state realizzate le esperienze più importanti.
Ecopneus. società senza scopo di lucro nata per gestire il rintracciamento,
la raccolta, il trattamento ed il recupero finale dei Pneumatici
Fuori Uso (PFU) in Italia. ha collaborato attivamente in diverse zone. Già nel 2009 ha
avviato una sperimentazione insieme al Politecnico ed alla Provincia di Torino
in occasione dei lavori per la circonvallazione tra Venaria e Borgaro, che ha
riguardato un tratto di strada di 1.200 metri lineari per una superficie di
circa 16.000 metri quadrati, su cui è stato steso un bitume contenente
polverino di gomma ricavato dal recupero di 21.000 kg di PFU. I risultati
positivi della sperimentazione sono contenuti
in uno specifico dossier
realizzato da Ecopneus e dal Politecnico di Torino.
Nel 2011 è stato avviato invece un progetto nella Provincia Autonoma
di Bolzano per testare l’effettivo abbassamento delle emissioni sonore grazie
agli asfalti modificati con il polverino di gomma da PFU. Dopo 12 mesi i
risultati del monitoraggio hanno evidenziato una riduzione del rumore causato dal rotolamento dei
pneumatici fino a 7 decibel.
Ciò rende questi asfalti una valida alternativa all’utilizzo delle barriere acustiche su strade ad
alta percorrenza in quanto non costituiscono ostacolo all’attraversamento della
carreggiata, non riducono la luce delle abitazioni limitrofe, consentono lo
spazio per l’accumulo della neve nei mesi invernali e le vie di fuga in caso di
incidente. E tutto questo avendo sempre una pavimentazione di ottimo livello.
Gli asfalti "gommati" sono al centro
dell’attenzione anche della Provincia di Trento attraverso la collaborazione
tra Consorzio dei Comuni Trentini, Ecopneus, Provincia Autonoma di Trento e
Consorzio Estrattivo Trentino. La pima a beneficiare dei vantaggi degli asfalti
modificati è stata la Valle di Primiero, con 1,5 km di asfalto contenente 2.000
kg di polverino di gomma di pneumatici arrivati a fine vita.