Lo studio “Disidratazione e Guida” recentemente condotto nel Regno Unito evidenzia,
ad esempio, come gli automobilisti che
guidano senza essere adeguatamente idratati possano commettere lo stesso numero
di errori di quelli lo fanno sotto l’effetto di sostanze alcoliche. «Il motivo principale è che, quando viene
mantenuto l’equilibrio tra i liquidi che abbiamo introdotto e quelli che
abbiamo perso, tutte le cellule lavorano nelle condizioni migliori e, di
conseguenza, lo stesso avviene per i messaggi di trasmissione» spiega
Serra-Majem dell’European Hydration Institute . «Tuttavia non dobbiamo bere più del necessario, perché, in genere, gli
errori sono dovuti tanto ad una mancanza di liquidi quanto al loro eccesso».
In particolare, lo studio ha messo in luce gli errori
più comuni riscontrati ini automobilisti non adeguatamente idratati, così come
in quelli con un tasso alcolemico nel sangue pari a 0,8 g/l: sbandamento sulla
corsia opposta, frenate tardive e passaggio od attraversamento delle bande
sonore o delle linee che suddividono le corsie di marcia. Comportamenti pericolosi che secondo gli
esperti sono dovuti alla diminuzione delle capacità di attenzione e di reazione
agli imprevisti, in particolare quando si guida su tratti rettilinei che
richiedono minore attenzione, e lungo strade statali a velocità moderata
Decisamente sbagliato anche il comportamento di alcuni
guidatori che durante i tragitti più lunghi, pur di ridurre al minimo le soste
per andare in bagno, bevono pochissimo o non bevono affatto. A loro l’European
Hydration Institute ricorda l’importanza di un’idratazione adeguata prima di
mettersi alla guida e del mantenimento del livello di idratazione mediante
l’assunzione costante di liquidi, in concomitanza con soste più o meno lunghe. «E’ necessario introdurre molti liquidi
soprattutto al mattino, quando ci si mette alla guida e, se prevediamo di
trascorrere la giornata al volante, mantenere invariato l’apporto di liquidi
durante tutto il giorno» prosegue Serra-Majem. «La quantità di liquidi da assumere dipende da numerosi fattori come caldo,
dieta, stile di vita, età ed attività
fisica. Si raccomanda quindi di fermarsi ogni due ore per bere l’equivalente di
un bicchiere di acqua o liquidi analoghi».
Lo studio si sofferma poi sui possibili effetti di una
leggera disidratazione al volante. Basta appena un leggero grado di disidratazione (pari a una perdita di
circa l’1-2% di peso corporeo) per ridurre le prestazioni fisiche e cognitive e per innescare problemi nella
termoregolazione e nelle funzioni cardiovascolari. Con una carenza di liquidi
del 4% sono state osservate diminuzioni delle prestazioni ancor più gravi,
accompagnate da perdita di concentrazione, mal di testa, irritabilità e
sonnolenza. «Con l’aumento della disidratazione i sintomi si aggravano» dice
ancora Serra-Majem. « In Estate, le temperature elevate e gli alti tassi di
umidità agiscono sui livelli di perdita d’acqua. Guidare in un abitacolo caldo
può causare sudorazione con conseguente ingente perdita d’acqua ed elettroliti.
Contrariamente a ciò che si pensa comunemente, anche
l’aria condizionata contribuisce alla perdita di liquidi. Quando le temperature
aumentano si raccomanda quindi di assumere liquidi, anche quando si accende
l’aria condizionata. A proposito di quest’ultima va ricordato che uno degli
errori più comuni tra gli automobilisti è quello di non aerare correttamente l’abitacolo
prima di mettersi in moto. Aprendo, ad esempio, i finestrino per circa 30
secondi prima di accendere il climatizzatore, potrebbero infatti dissipare
automaticamente il picco di calore. Per questo motivo gli esperti raccomandano
di regolare, se possibile, l’impianto sull’impostazione automatica in modo che
l’aria fresca si distribuisca uniformemente all’interno dell’abitacolo.