Di FaradayFuture abbiamo parlato qualche settimana fa, quando ha annunciato
un investimento di un miliardo di dollari per una nuova fabbrica. Nasce “all’improvviso” una casa automobilistica che si pone come obiettivo quello di diventare avanguardia dell’innovazione
in ambito automotive, non solo come tecnologia ma anche come filosofia della
mobilità.
architettura modulare |
Fondata nel
2014, l’azienda californiana debutta come costruttore di auto al salone della tecnologia di Las Vegas con una concept car, confermando il suo obiettivo di mettere sul mercato una vettura sportiva rivoluzionaria entro il
2017 e di farla seguire, a breve distanza, da altri modelli, tutti elettrici, iper-connessi,
interattivi, in grado di elaborare e condividere dati tra l’auto ed il suo pilota, tra auto ed altre
auto, tra auto ed altre possibili fonti esterne.
A fronte di
un certo scetticismo mostrato da alcuni addetti ai lavori, Nick Sampson – ora responsabile
R&D di Faraday Future ed in
precedenza ingegnere presso la rivale Tesla - ha sottolineato come l'azienda sia in grado di muoversi più velocemente rispetto alle altre grazie
all’adozione di un‘ "architettura
di produzione modulare" che consente di riconfigurare facilmente la
piattaforma e di creare altri tipi di veicoli elettrici, fino ad includere versioni
pick-up.
Resta curioso il
fatto che un’azienda, che ha come
obiettivo quello di rivoluzionare la mobilità, presenti un modello ad un solo
posto ! Ma si sa, in questi casi prevale l’iperbole tecnologica da show-off e non la
razionalità propria della produzione.
Potenza di
1000 CV, accelerazione 0-100 km/h in meno
di tre secondi, un casco che fornisce ossigeno e acqua al conducente, un'interfaccia
schermo multi-touch, proiezione di immagini con “realtà amplificata” della strada
da percorrere, sono solo alcune delle
caratteristiche dichiarate dal costruttore. Poi quanto di tutto questo sia destinato alla produzione finale, è tutto
da scoprire.
Accostata
insistentemente ad Apple, di cui si dice sia un partner per la realizzazione
dell’Apple Car, si dice invece che Faraday Future sia finanziata da “LeTv”, azienda di streaming, di proprietà di Jia
Yueting, ricco business man cinese.
A guardar bene, sembra proprio che chi si
propone di rivoluzionare la mobilità di domani, non siano i players tradizionali, di fatto produttori sempre più di solo “hardware”, ma nuovi soggetti d’impresa, in realtà produttori “di software”
e di “nuove architetture interattive”.
La mobilità ha già come
orizzonte di riferimento l’Internet of thing , “Big Data”, l’intelligenza artificiale, le
tecnologie esponenziali. Non chi adotta
ma chi domina e controlla questi ambiti determinerà il cambiamento.