Jong-Hoon e Pape, rispettivamente ingegnere dei sistemi ed ingegnere degli algoritmi di Renault, sanno perfettamente cosa significa superare se stessi. Come responsabili dello sviluppo del sistema di parcheggio automatico Advanced Park Assist hanno dovuto trovare una soluzione per andare fino in fondo al progetto, nonostante una vera e propria “Guerra dei Bottoni” o meglio… dei pulsanti che si è scatenata loro malgrado, due mesi prima della scadenza. «Il pulsante, che era l’elemento centrale della nostra innovazione, è stato ripreso da un altro progetto. In poche parole, ci è stato rubato» dice Pape. «Cambiare concept in due mesi, era impensabile! Eppure, ce l’abbiamo fatta!».
Da parecchi anni Renault propone dispositivi di assistenza alla guida per facilitare le manovre di parcheggio. Il primo è stato il radar di retromarcia, che si è diffuso negli anni 1990-2000, posizionato in un primo tempo al posteriore e, successivamente, all’anteriore del veicolo. «Non c’era più bisogno di scendere dall’auto per vedere se c’era spazio per parcheggiare» ricorda Pape. Qualche anno dopo il dispositivo di assistenza al parcheggio è completato dalla Parking Camera, una telecamera a 360 gradi per una visualizzazione dall’alto del veicolo. «I segnali acustici sono a questo punto accompagnati dalla visualizzazione della posizione degli ostacoli su un display multimediale integrato alla plancia del veicolo» continua Jong-Hoon.
Con Easy Park Assist, comparso per la prima volta, nel 2015, su Espace 5 si fa un altro passo avanti. A richiesta del guidatore, il veicolo cerca un parcheggio adatto alle sue dimensioni per poi gestire in autonomia la traiettoria “prendendo il controllo” del volante. Il conducente deve comunque ancora gestire accelerazioni, frenate, passaggi da retromarcia a marcia avanti ed inserimento del freno a mano.
Nel 2019, per il restyling di Espace, Renault decide di spingersi ancora oltre nell’automazione del parcheggio. L’idea è quella di progettare internamente un dispositivo di assistenza al parcheggio che sia in grado di gestire tutte le operazioni della manovra, dal trovare il posto all’arresto del veicolo. Nasce così Advanced Park Assist. Questo incarico ambizioso è affidato a due promettenti ingegneri: Jong-Hoon che dovrà “pensare” il sistema, e Pape, che dovrà realizzarlo con un requisito importante: il sistema dovrà continuare ad essere un dispositivo di assistenza alla guida e non una delega completa. Ciò significa che bisognerà fare in modo che il conducente resti vigile per tutta la manovra.
Un gioco da ragazzi per Jong-Hoon e Pape! Un pulsante da tenere premuto permetterà di assolvere facilmente l’incarico. «Basta azionarlo per iniziare la manovra, rilasciarlo in caso di problemi e premerlo di nuovo per riprendere la manovra» spiega Jong-Hoon. Guarda caso sulla console centrale c’è un pulsante disponibile: quello del regolatore-limitatore di velocità, una funzione che, nel frattempo, è stata spostata sul volante. È posizionato ergonomicamente per cui il conducente può azionarlo comodamente, appoggiando il gomito. L’ideale per una manovra che dura diverse decine di secondi!
Ma non si era considerata l’aggiunta di un’altra funzione: il freno di stazionamento assistito Autohold, rivalutato e considerato prioritario rispetto all’Advanced Park Assist. A pochi mesi dal lancio sul mercato del veicolo, il piano salta! La soluzione iniziale del pulsante, che doveva tener alto il livello di attenzione del conducente, non c’è più! Bisognava però fare i conti con la determinazione e l’inventiva dei nostri due ingegneri. Inizialmente Jong-Hoon e Pape pensano di aggiungere un altro pulsante, ma a questo stadio del progetto la cosa non è possibile. Tanto più che, sulla nuova versione di Espace, l’obiettivo è snellire la console centrale. Un’altra soluzione presa in considerazione, ma ben presto abbandonata, è servirsi del pulsante di attivazione dell’Advanced Park Assist, situato sotto il display multimediale. Tuttavia, mantenere questo pulsante premuto, con il gomito alzato, per l’intera manovra di parcheggio non sarebbe stato per niente comodo. C’era un’unica alternativa: trovare un altro “interruttore”.
Ed ecco l’idea del pedale dell’acceleratore! «L’idea di utilizzare il pedale dell’acceleratore come interruttore ci è venuta spontanea. Permetteva di mantenere alto il livello di attenzione del conducente e si prestava allo stesso uso del pulsante. Bastava premere il pedale per attivare la manovra e rilasciarlo per interromperla» dice Jong-Hoon. Con la commercializzazione del veicolo che si avvicina, è necessario fare molto in fretta. Jong-Hoon e Pape si lanciano, allora, nella prototipizzazione e in una serie di demo interne. Un lavoro veloce e pulito! La loro soluzione, chiamata One pedal to park, è interessante, seducente e convincente. Dai test condotti sui clienti emergono risultati più che positivi. La soluzione a pedale viene messa a punto in tempi record: in soli due mesi! «Cambiare concept in due mesi, era impensabile! Eppure, ce l’abbiamo fatta! Normalmente, ci vogliono due anni per sviluppare questo tipo di innovazione» spiega Jong-Hoon.
Nel frattempo, viene depositato un brevetto. L’equipe di Jong-Hoon si occupa della definizione dell’architettura del sistema e del suo funzionamento, mentre quella di Pape della messa a punto dell’algoritmo. Ma la vera soddisfazione sta nel fatto che la soluzione a pedale è migliore di quella a pulsante! Tanto per cominciare, è più facile da gestire. Il conducente non ha bisogno di trovare il pulsante giusto per attivare la manovra. Premere sul pedale dell’acceleratore viene naturale. Inoltre, garantisce una maggior sicurezza. In caso di problemi – ad esempio, se un pedone o un animale attraversa direttamente dietro al veicolo – rilasciare il pedale è un gesto istintivo. Infine, il sistema si è arricchito. La velocità, che è regolabile, è ora nelle mani del conducente. Prima, il profilo della velocità era stabilito dal sistema, indipendentemente da quanto si premesse. Con Advanced Park Assist, abbinato alla soluzione One pedal to park, è ora possibile dosare la velocità fino a 7 km/h. Un altro miglioramento è che, mentre prima bisognava aspettare che il veicolo si fermasse completamente per riprendere la manovra dopo un’interruzione, ora è possibile anche “riprenderla al volo”.