domenica 28 luglio 2013

Ecologici solo il 2,5% degli autocarri in circolazione

Si fa un gran parlare di rendere più ecocompatibili le automobili, così come del loro impatto ambientale sulle nostre città. Molto più raramente rivolgiamo lo sguardo verso i veicoli pesanti, quelli adibiti, ad esempio, al trasporto merci, ed ancor meno a quelli utilizzati per il trasporto persone. Completamente ignorati da queste considerazione sono i veicoli delle amministrazioni e società pubbliche: autobus urbani, pullman extra-urbani, mezzi per la raccolta dei rifiuti, per il soccorso stradale e via dicendo.
Senza addentrarci oltre in questa analisi, ma solo per fare il punto sulla situazione registriamo che, secondo i dati diffusi dall’ACI, all’inizio del 2012
(e non vi è al momento ragione di pensare che la situazione sia molto diversa) meno di 100mila degli oltre 4 milioni di autocarri  in circolazione in Italia (ovvero appena 2,47%) erano veicoli ad alimentazione alternativa (GPL, metano, elettrico), mentre i restanti erano a benzina od a gasolio. Tra i primi si potevano contare 61.976 veicoli a metano (1,54% del parco circolante), 34.603 a GPL (0,86%) ed appena 2.869 elettrici (0,07%) che, pur essendo evidentemente pochissimi, rappresentavano pur sempre una quota maggiore rispetto a quella delle autovetture elettriche che all’epoca – parliamo dell’inizio del 2012 – erano poco meno di 2.000 (0,01% del parco circolante di autovetture).
L’impatto ambientale dei veicoli pesanti meno compatibili è indubbiamente pesante. Perché non cominciare a prendere atto. Le alternative esistono da tempo. Oltre ai veicoli a metano, GLP ed elettrici esistono infatti molti autocarri ibridi. Dove sono in Italia?



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