martedì 30 luglio 2013

GM Powertrain prepara un Diesel-elettrico

Motore Opel ECOTEC
Cosa è rimasto del breve matrimonio Fiat-GM? Spazzato via dall’imprevedibile crisi finanziaria del gruppo americano e quasi dimenticato dalla crisi economica globale, ha lasciato dietro di sé poche tracce, a parte qualche piattaforma comune ed  il centro ricerche GM Powertrain Europe di Torino. Primo esempio al mondo di insediamento di un’azienda automobilistica all’interno di un campus universitario, il Politecnico di Torino, il centro ha acquisito in questi anni una sempre maggiore valenza all’interno del gruppo GM che non a caso vi ha investito finora qualcosa come 25 milioni di Euro.
Qui oggi lavorano  360 tecnici, quasi tutti ingegneri con età media di 35 anni, il 60% laureati al Politecnico di Torino, che oggi hanno grandi competenze nel campo dei motori Diesel  di piccola cilindrata con il presupposto che le automobili moderne debbano essere sì a basso impatto ambientale, ma restare pur sempre piacevoli da guidare come dimostrano con lo sviluppo della serie ecoFLEX.  Di qui, fra i molti programmi di ricerca in corso a GM Powertrain Europe, lo sviluppo di una gamma di motori ibridi Diesel-elettrici di nuova generazione.
Non solo: General Motors ed il Politecnico di Torino hanno annunciato anche la nascita di un istituto di ricerca e di formazione sull'automotive che avrà il compito di sviluppare e fornire una formazione e una ricerca di alto livello, concentrandosi sui propulsori alternativi del futuro che contribuiranno a reinventare l'automobile nel XXI Secolo. L'istituto sarà il “pilastro italiano” di un sistema tripolare che vedrà altri due centri all'università Jiao Tong di Shanghai in Cina ed in quella del Michigan negliUSA. «In un mercato internazionale nel quale la ricerca avrà un ruolo sempre più di primo piano per uscire dalla crisi economica siamo convinti che la complementarietà tra il mondo universitario e quello aziendale vada promossa e rafforzata» dice il rettore del Politecnico di Torino, Francesco Profumo. «Nella Cittadella Politecnica la ricerca, il trasferimento tecnologico, la condivisione di servizi e strutture con le aziende garantiscono ai nostri studenti di vivere una sorta di anticipo del mondo del lavoro, contribuendo significativamente a formare una nuova figura di ingegnere».
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