lunedì 21 ottobre 2013

Zero emission

Di automobili elettriche si parlava già alla fine dell'Ottocento. L’idea è talmente suggestiva che ne parliamo ancora oggi, all'inizio del Ventunesimo Secolo. C’è però una differenza: oggi il sogno di quei lontani pionieri si sta avverando e diventare finalmente una realtà.
Merito della moderna tecnologia, ovviamente. Una tecnologia che in questo caso si chiama "batterie agli ioni di litio" e che permette di accumulare energia elettrica in spazi ridotti e con pesi contenuti. E di poterla rigenerare facilmente collegando l’automobile ad una qualsiasi presa di corrente oppure ricorrendo ad un generatore di bordo.
Allo stato attuale sembra proprio che le batterie agli ioni di litio potranno rilanciare il sogno dell’automobile elettrica ed a riproporla come una valida alternativa per una motorizzazione non inquinante e svincolata dal petrolio e dai suoi derivati.
Piccole, leggere, sagomabili le batterie agli ioni di litio sembrano essere, infatti, la soluzione a quei problemi di ingombro e di peso che finora hanno bloccato lo sviluppo e la diffusione dell’automobile elettrica. Il problema semmai è garantire loro una soddisfacente autonomia di funzionamento
Neppure le prestazioni sono un limite per la automobili elettriche. Lo aveva già dimostrato negli Anni ’90 il prototipo Impact sviluppato da General Motors e proposto in leasing agli automobilisti della California con il marchio Saturn. La carrozzeria coupé e le prestazioni paragonabili a quelle di una piccola sportiva rappresentavano un taglio netto con le goffe automobili elettriche che si erano viste in precedenza. Ma, anche in questo caso, i problemi legati all'autonomia ed alla ricarica delle batterie tradizionali decretarono alla fine il fallimento dell’operazione.
Oggi però qualcosa sta cambiando. Il crescente impegno ambientale e l’esigenza di proporre al pubblico qualcosa di veramente nuovo in grado di rivitalizzare il mercato dell’automobile stanno rilanciando la propulsione elettrica. BMW, Chevrolet, Citroen, Mahindra, Mercedes, Mitsubishi, Nissan, Opel, Peugeot, Renault si sono già iscritti al “club dell’automobile elettrica”. Ed a questo punto è facile immaginare che quanto prima altri si aggiungeranno.
La novità è rappresentata dal fatto che tra le nuove proposte non troviamo solo modelli destinati all'uso prevalentemente urbano, ma anche vetture di classe media affascinanti granturismo (perché la pressoché immediata disponibilità di potenza dei motori elettrici garantisce prestazioni di livello assoluto.
Il problema semmai è l’autonomia delle auto elettriche - un centinaio di chilometri più o meno – ovvero insufficiente non solo per uscire dall'ambito urbano, ma anche per potersi spostare per un giorno all'interno di un grande città. Di qui nasce quella che gli addetti ai lavori chiamano abitualmente “ansia da autonomia”.
Come risolvere il problema? In attesa di disporre di un’adeguata rete di infrastrutture e soprattutto di batterie ricaricabili nel giro di qualche minuto e non di ore come quelle attuali, la soluzione più realistica è quella dell’autonomia estesa ovvero di un veicolo elettrico equipaggiato con un generatore di bordo in grado di produrre l’elettricità necessaria per alimentare i motori elettrici preposti a muovere il veicolo stesso.
Su questa strada si sta muovendo da tempo General Motors che, pensando alle esigenze di un mercato sempre più globale, ha sviluppato una piattaforma proponibile in tutti i mercati del mondo. A seconda cioè della regione geografia, delle risorse energiche più facilmente reperibili sul posto, delle tradizioni motoristiche e delle normative locali, queste vetture saranno vendute con generatori di elettricità alimentati a benzina, gasolio, bioetanolo e perfino da fuel-cell.
Leggere batterie facilmente ricaricabili alla presa di corrente del box di casa e generatori di bordo potranno permetterci presto di guidare automobili elettriche in grado di muoversi silenziosamente senza emettere praticamente alcuna emissione nociva. Se però i costruttori di automobili saranno riusciti a centrare l’obiettivo delle emissioni zero… l’ambiente non potrà dirsi ancora completamente soddisfatto. Come sarà infatti prodotta l’elettricità cui attingeremo attraverso la presa di corrente per ricaricare le batterie della nostra quattro ruote?

Se l’industria automobilistica avrà fatto la sua parte, costruendo automobili che la toglieranno dal dibattito ambientale ed energico, chi costruirà centrali idroelettriche, nucleari, eoliche, geotermiche in grado di produrre elettricità pulita senza servirsi ancora del petrolio?

Guarda il servizio andato in onda su Motorsport - Sky Sport 2 (puntata in onda dal 17 al 23 Ottobre 2013)
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