Tra meno di un anno, il 1 Novembre 2014, come previsto da una direttiva dell’Unione
Europea, tutte le automobili prodotte in Europa dovranno essere dotate (come
peraltro avviene dal 2008 negli Stati Uniti) di un sistema di controllo
continuo della pressione degli pneumatici.
Tali dispositivi possono essere diretti oppure
indiretti. I primi, altrimenti noti come TPMS
(Tyre Pressure Monitoring System), utilizzano sensori inseriti all’interno dei quattro pneumatici, fissati sui rispettivi
cerchi con un sistema meccanico e bilanciati da un adeguato contrappeso oppure
montati dentro alle valvole dei pneumatici stessi.
I secondi, detti indiretti,
spesso collegati al sistema ABS, riconoscono eventuali perdite di pressione
misurando la velocità di rotazione della ruota (una maggiore velocità è indice
di una minore circonferenza e quindi di un pneumatico meno gonfio del
necessario). Questo sistema, noto come DDS (Deflation Detection System), non è
legato al cerchio bensì alla vettura e permette quindi di tenere sempre sotto
controllo la pressione dei pneumatici, indipendentemente da quelli montati,
anche quando si sostituiscono i pneumatici estivi con quelli invernali o
viceversa.
L’incremento del numero di veicoli equipaggiati con questi
sistemi avrà un sensibile impatto su officine e gommisti. I sistemi indiretti
necessitano di ricalibrazione in caso di variazione della pressione oppure di
sostituzione degli pneumatici. Per veicoli dotati invece di sistemi a
misurazione diretta il modo più semplice per mantenere l’operatività del
sistema con treno di pneumatici estivi od invernali è munirsi di uno o più set
supplementari di sensori.
Ad oggi, ciascun veicolo dotato di TPMS, richiede
virtualmente un sensore TPMS specifico. In futuro, le officine saranno in grado
di equipaggiare il maggior numero di veicoli con tre sole tipologie di
REDI-Sensors. Un fattore determinante, che semplificherà la gestione logistica e di magazzino sia per
le officine che per i ricambisti.
«L’esperienza maturata nei sistemi di
monitoraggio della pressione degli pneumatici è un dato significativo» dice
Matteo Zucchi, amministratore delegato di Continental Automotive Trading Italia.
«Abbiamo iniziato più di dieci anni fa,
presentando al mercato i sensori TPMS e la
nostra gamma include attrezzature di diagnosi veicolare e strumentazione
speciale per l’assistenza ai TPMS. Si
tratterà del medesimo sensore TPMS multi-applicazione, con un design nuovo, ma
comunque installabile su veicoli diversi. All’inizio del 2011 abbiamo
presentato VDO REDI-Sensor al mercato statunitense, entro i primi sei mesi del
2014, saremo pronti anche per il mercato in Europa ed in Italia, in risposta
all’obbligatorietà di equipaggiamento».
A differenza di altre soluzioni di TPMS, VDO REDI-Sensor è fornito pre-programmato e predisposto ad eseguire le procedure originali del veicolo in manutenzione, permettendo un utilizzo rapido ed immediato. La maggior parte dei sensori TPMS disponibili sul mercato sono integrati con le valvole di gonfiaggio dei pneumatici, mentre VDO REDI-Sensor è applicato sulla superficie interna, facilitando l’installazione da parte delle officine e proteggendo da eventuali danni e corrosione. Inoltre, grazie alla posizione di montaggio, può essere utilizzato con ogni tipologia di pneumatico e valvola di gonfiaggio.
A differenza di altre soluzioni di TPMS, VDO REDI-Sensor è fornito pre-programmato e predisposto ad eseguire le procedure originali del veicolo in manutenzione, permettendo un utilizzo rapido ed immediato. La maggior parte dei sensori TPMS disponibili sul mercato sono integrati con le valvole di gonfiaggio dei pneumatici, mentre VDO REDI-Sensor è applicato sulla superficie interna, facilitando l’installazione da parte delle officine e proteggendo da eventuali danni e corrosione. Inoltre, grazie alla posizione di montaggio, può essere utilizzato con ogni tipologia di pneumatico e valvola di gonfiaggio.