Ad un secolo di distanza dalla
presentazione del primo motorino di avviamento Bosch per autovetture si può ben
dire che questo evento ha segnato un grande passo in avanti nel processo di
implementazione dell'impianto elettrico dell'auto e reso l'utilizzo dei veicoli
più pratico, comodo e sicuro. Il
motorino elettrico di avviamento è stato di grande aiuto per tutti gli
automobilisti. All’inizio del Novecento avviare a mano i grossi e pesanti
motori delll’epoca era infatti molto
faticoso e c'era anche il forte rischio che la manovella potesse sfuggire dalle
mani, girare a vuoto o trasmettere contraccolpi causando seri danni
all'automobilista. L'alimentazione del motorino elettrico di avviamento
proposto da Bosch derivava dalla batteria, parte integrante del sistema
d'illuminazione che la stessa Casa tedesca aveva lanciato solo poco prima.
Mentre i primi motorini pesavano quasi 10 kg e sviluppavano potenze non
superiori a 0.6 kW, gli attuali avviatori pesano tra 1.9 e 17 kg e coprono un “range”
di potenza tra 0.8 e 9.2 kW dimostrando i progressi fatti da questo componente.
«Il motorino
di avviamento è il tipico prodotto Bosch lanciato agli albori della
motorizzazione, ideato per sopperire alle scomodità dell'auto e per aumentarne
la sicurezza» dice Ulrich Kirschner, presidente della divisione Starter Motors &
Generators di Bosch. Fu Gottlob Honold, ingegnere capo della Bosch, ad avere
l'idea di utilizzare un motore elettrico per avviare i motori a scoppio.
Altri produttori avevano già provato a fare la stessa cosa, ma i motorini di
avviamento continuavano ad essere inadeguati all'uso quotidiano ed alla
produzione in serie. Quindi, se Bosch si fosse mossa velocemente, avrebbe
potuto sviluppare un prodotto competitivo che rispecchiava le esigenze di
mercato.
Non era raro per l'automobilista ferirsi
manovrando la manovella di avviamento. Un problema che avrebbe potuto
seriamente limitare la diffusione dell'auto. I proprietari di allora –
prevalentemente benestanti - che decidevano di rinunciale allo “chauffeur” per
il piacere della guida chiedevano dunque alternative più comode e sicure. Un
motorino elettrico di avviamento poteva essere azionato comodamente e nella
massima sicurezza con un comando a pedale o un pulsante.
Inizialmente la maggior parte delle
richieste di motori elettrici di avviamento provenivano dal Nord America dove
Cadillac li proponeva dal 1911. Questo motivo, nel 1914, fu sufficiente a
Robert Bosch iniziare a produrli a Plainfield, nel New Jersey. Inizialmente la
vendita dei nuovi dispositivi fu modesta. Sino al 1927 Bosch aveva venduto
approssimativamente solo 11.000 unità. Poi divennero sempre più richiesti e,
nel 1933, ne furono venduti circa 550.000. Ci sono voluti però decenni prima
che la vecchia manovella scomparisse definitivamente dal mercato.
Nel 2007 Bosch ha iniziato la produzione
in serie di motorini d'avviamento specifici per sistemi Start&Stop. Per
ottenere una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, Bosch sta
lavorando gradualmente per estendere ulteriormente gli ambiti di arresto del
motore termico. Nelle fasi di "veleggio", ad esempio, quando cioè il
piede del guidatore non preme sul pedale dell’acceleratore.
Bosch offre un'ampia gamma di motorini
di avviamento per motori a benzina ed a gasolio. Componenti robusti ed
affidabili per automobili e veicoli commerciali, con tensioni di funzionamento
sia a 12 che 24 Volt. La produzione si attesta oggi a più di 12 milioni di
pezzi annui e almeno 1 veicolo su 5 di quelli attualmente prodotti è
equipaggiato con motorino di avviamento Bosch.