mercoledì 25 giugno 2014

Un secolo di motorini di avviamento Bosch

Ad un secolo di distanza dalla presentazione del primo motorino di avviamento Bosch per autovetture si può ben dire che questo evento ha segnato un grande passo in avanti nel processo di implementazione dell'impianto elettrico dell'auto e reso l'utilizzo dei veicoli più pratico, comodo e sicuro.  Il motorino elettrico di avviamento è stato di grande aiuto per tutti gli automobilisti. All’inizio del Novecento avviare a mano i grossi e pesanti motori delll’epoca era  infatti molto faticoso e c'era anche il forte rischio che la manovella potesse sfuggire dalle mani, girare a vuoto o trasmettere contraccolpi causando seri danni all'automobilista. L'alimentazione del motorino elettrico di avviamento proposto da Bosch derivava dalla batteria, parte integrante del sistema d'illuminazione che la stessa Casa tedesca aveva lanciato solo poco prima. Mentre i primi motorini pesavano quasi 10 kg e sviluppavano potenze non superiori a 0.6 kW, gli attuali avviatori pesano tra 1.9 e 17 kg e coprono un “range” di potenza tra 0.8 e 9.2 kW dimostrando i progressi fatti da questo componente.

«Il motorino di avviamento è il tipico prodotto Bosch lanciato agli albori della motorizzazione, ideato per sopperire alle scomodità dell'auto e per aumentarne la sicurezza» dice Ulrich Kirschner, presidente della divisione Starter Motors & Generators di Bosch. Fu Gottlob Honold, ingegnere capo della Bosch, ad avere l'idea di utilizzare un motore elettrico per avviare i motori a scoppio.  Altri produttori avevano già provato a fare la stessa cosa, ma i motorini di avviamento continuavano ad essere inadeguati all'uso quotidiano ed alla produzione in  serie. Quindi, se Bosch si fosse mossa velocemente, avrebbe potuto sviluppare un prodotto competitivo che rispecchiava le esigenze di mercato.
Non era raro per l'automobilista ferirsi manovrando la manovella di avviamento. Un problema che avrebbe potuto seriamente limitare la diffusione dell'auto. I proprietari di allora – prevalentemente benestanti - che decidevano di rinunciale allo “chauffeur” per il piacere della guida chiedevano dunque alternative più comode e sicure. Un motorino elettrico di avviamento poteva essere azionato comodamente e nella massima sicurezza con un comando a pedale o un pulsante.
Inizialmente la maggior parte delle richieste di motori elettrici di avviamento provenivano dal Nord America dove Cadillac li proponeva dal 1911. Questo motivo, nel 1914, fu sufficiente a Robert Bosch iniziare a produrli a Plainfield, nel New Jersey. Inizialmente la vendita dei nuovi dispositivi fu modesta. Sino al 1927 Bosch aveva venduto approssimativamente solo 11.000 unità. Poi divennero sempre più richiesti e, nel 1933, ne furono venduti circa 550.000. Ci sono voluti però decenni prima che la vecchia manovella scomparisse definitivamente dal mercato.
Nel 2007 Bosch ha iniziato la produzione in serie di motorini d'avviamento specifici per sistemi Start&Stop. Per ottenere una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, Bosch sta lavorando gradualmente per estendere ulteriormente gli ambiti di arresto del motore termico. Nelle fasi di "veleggio", ad esempio, quando cioè il piede del guidatore non preme sul pedale dell’acceleratore.
Bosch offre un'ampia gamma di motorini di avviamento per motori a benzina ed a gasolio. Componenti robusti ed affidabili per automobili e veicoli commerciali, con tensioni di funzionamento sia a 12 che 24 Volt. La produzione si attesta oggi a più di 12 milioni di pezzi annui e almeno 1 veicolo su 5 di quelli attualmente prodotti è equipaggiato con motorino di avviamento Bosch.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...