Motore elettrico, sistema di
recupero di energia, aerodinamica adattativa ed, ovviamente, pneumatici
intelligenti. Sarà così l’automobile da corsa dal futuro, secondo Dunlop. O
meglio, secondo i partecipanti al Dunlop Future Race Car
Challenge, un progetto di “design collaborativo” che ha raccolto le idee di
esperti ed appassionati delle corse di tutta Europa, poi esaminate da Sergio
Rinland, famoso progettista di monoposto da gran premio e di prototipi Le Mans.
1969 - Pininfarina Sigma F1 |
Che poi per arrivare a queste –
al momento attuale peraltro abbastanza scontate - conclusioni ci volesse un
concorso di tante menti è poi tutto da vedere. Tanto più che, come è sempre
stato, saranno ancora una volta i
regolamenti della federazione internazionale a definire come andranno
davvero a finire le cose. La storia insegna: il prototipo Sigma presentato
dalla Pininfarina alla fine degli Anni Sessanta è lì a testimoniarlo. Vi sembra
che da allora ci sia mai stata un’auto da corsa che gli somiglia almeno un po’?
Sia come sia, secondo Dunlop,
l’automobile da corsa del futuro avrà 4 motori elettrici, inizialmente saranno
collocati a bordo del veicolo, alimentati da una pila a combustibile a
idrogeno, con una piccola batteria agli ioni di litio come riserva di potenza. Con
i progressi della tecnologia, quando i motori diventeranno più leggeri e più
potenti, saranno collocati fuori bordo, all’interno delle ruote, conferendo una
flessibilità ancora maggiore alla progettazione della vettura. Con un singolo motore
su ogni ruota, la vettura ha una grande capacità di trasferimento di coppia da
una ruota all’altra. La gestione della coppia su ogni ruota migliorerà
l’efficienza aerodinamica e l’utilizzo dei pneumatici, perché non sarà più
necessario che le ruote girino in prossimità di una curva. Inizialmente questo
progetto prevede un generatore di elettricità a bordo. In futuro i circuiti potranno disporre di
un’infrastruttura di ricarica a induzione, che permetterà alle auto di correre
senza dovere trasportare energia a bordo, rendendo i veicoli ancora più leggeri
ed efficienti.
Le vetture saranno inoltre progettate con materiali piezoelettrici
all’interno dei materiali compositi laminati. La carrozzeria adattativa
permetterà alla vettura di cambiare forma per ridurre la resistenza
aerodinamica nei rettilinei, aumentare la deportanza in curva e controllare
tutte le esigenze di raffreddamento durante la marcia. Inoltre, incorporando
delle nanoparticelle in questi materiali compositi, la struttura della vettura
sarà più resistente, più leggera e più sicura. Alcune telecamere e dei piccoli
schermi all’interno del tetto offriranno al pilota una visione periferica a 360
gradi anziché attraverso gli specchietti, migliorando la sicurezza e riducendo
al contempo la resistenza all’avanzamento.
I pneumatici saranno dotati di sensori interni che invieranno le
informazioni ai sistemi di controllo. Questi saranno in grado di adattare le
sospensioni, l’erogazione della potenza ed il sistema di frenata, per
utilizzare i pneumatici traendone il massimo vantaggio. Incorporando materiali
intelligenti come quelli usati nella carrozzeria, i pneumatici saranno in grado
di controllare la loro temperatura e pressione ed anche di cambiare forma. Ciò
permetterà di ridurre la resistenza al rotolamento e la resistenza aerodinamica
indotta nei rettilinei e di aumentare la zona di contatto con il suolo in
frenata e in curva. Con pneumatici che
si adattano alle circostanze e all’ambiente, non sarà più necessario cambiare
le gomme in base alle condizioni meteo o all’usura, perché le coperture saranno
in grado di durare per tutta la corsa.
Non saranno più utilizzati i freni tradizionali. Tutta l’energia della
frenata sarà recuperata e sarà immagazzinata nei volani e/o in
supercondensatori e potrà essere utilizzata durante le gare quando servono
picchi di potenza. L’elettronica ed i sistemi di controllo saranno così
avanzati che il pilota diventerà una sorta di
“operatore del veicolo”.