sabato 29 agosto 2015

Quando la tecnologia fa flop

Servonodavvero tutte queste app?” ci chiedevamo esattamente due anni fa su questo stesso blog, sospettando che l’offerta praticamente a getto continuo di più o meno utili tecnologie di ultima generazione fosse soprattutto un modo per attrarre l’attenzione del pubblico su questo o quel modello e per avere una giustificazione per un ritocco dei listini e non la reale risposta ad un crescente interesse dei consumatori.
Una conferma in tal senso ci viene in questi giorni da un rapporto del sempre autorevole istituto J. D. Power sull'esperienza interattiva degli automobilisti con le dotazioni fornite dalle Case che non lascia spazio ai dubbi: al momento, i clienti preferiscono usare lo smartphone. Lo studio DrIVE (Driver Interactive Vehicle Experience) ha valutato il rapporto di 4.200 automobilisti con le tecnologie di bordo, interpellandoli a 3mesi di distanza dal'acquisto della nuova auto. Risultato. Almeno il 20% dei clienti "non ha mai utilizzato" 16i delle 33 funzionalità installate nella vettura e prese in considerazione dagli esperti. In particolare, i servizi di assistenza a bordo non sarebbero stati mai usati dal 43% degli intervistati, il router wi-fi dal 38%, i sistemi di parcheggio automatico  dal 35%, lo Hea-Up Display dal 33% e le tanto reclamizzate app installate dalla Casa dal32%. Laconica la risposta più comune: i sistemi "non sono utili".

Certo, potrebbe essere solo una questione di tempo, magari generazionale, ma per ora vincono gli smartphone. In tutto questo ce n'è anche per CarPlay e Android Auto, appena sbarcati su alcuni modelli Audi, Chevrolet, Hyundai ed in arrivo su molti altri come, ad esempio, la nuova Opel Astra. Secondo J.D. Power, un  buon 20% degli intervistati non è interessato ai sistemi di mirroring per smartphone.  Lo stesso dicasi per l'assistenza a bordo (OnStar, ad un esempio) ed i comandi vocali per dettare testi.
«In molti casi gli automobilisti preferiscono usare il proprio smartphone o tablet » sostiene  Kristin Kolodge  di J.D. Power. «I dispositivi mobili rispondono ai loro bisogni, sono precisi e garantiscono una certa familiarità».
Non si tratta però solo di gusti o di preferenze. Molti automobilisti interpellati hanno dichiarato di non aver mai usato alcune funzioni high-tech perché non sapevano nemmeno di averle a bordo. «I primi 30 giorni di utilizzo sono critici» prosegue Kolodge. «La tecnologia va spiegata ai clienti». E se da questo punto di vista i concessionari hanno un ruolo chiave, dall’altro i costruttori dovrebbero cercare di rendere l'offerta più intuitiva ed immediata.

Il quadro non è completamente negativo. Ci sono infatti dotazioni e funzionalità di bordo molto richieste ed apprezzate, in particolare quelli relativi alla sicurezza e al confort di guida. Il rapporto J.D. Power indica che gli automobilisti non vogliono rinunciare ad un'approfondita e sofisticata diagnostica del veicolo, al controllo adattativo della velocità di crociera od alla segnalazione di un angolo cieco nella visuale posteriore. Come scrivevamo due anni fa, la maggior parte dei consumatori è dotato di una testa pensante ed apprezza la tecnologia solo  è realmente utile. 
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