I consumi di carburante
rappresentano una significativa porzione dei costi per ogni azienda di
trasporto. Questo comporta una spinta significativa nel cercare di incrementare
i livelli di efficienza per quanto riguarda i consumi di carburante. «L’utilizzo di carburante per tonnellata
trasportata è attualmente il fattore di maggior rilievo per veicoli a 2 assi
che effettuano operazioni di trasporto lungo raggio in Europa» dice Henrik
Wentzel di Scania. I dati dei veicoli sono costantemente monitorati, ciò
significa che Scania ha una chiara visione d’insieme di come la situazione sia
evoluta nel corso degli anni. «Quando confrontiamo
veicoli utilizzati più o meno nello stesso modo, le statistiche mostrano che i
consumi di carburante sono scesi annualmente dell’1,3% dal 2004 in poi. Al
tempo stesso le emissioni di ossidi di azoto sono scese notevolmente e sono
costantemente al di sotto della soglia obbligatoria, che attualmente è di 0,4
g/kWh».
Per mettere in evidenza i progressi effettuati, Scania ha deciso di coinvolgere AVL, società che effettua test sulla catena cinematica, per condurre un test indipendente. L’azienda ha misurato i consumi di carburante e le emissioni di ossido di azoto su 6 percorsi di guida identici di 140 chilometri mettendo a confronto uno Stramline 143 di oltre 25 anni con un innovativo veicolo della nuova generazione Scania, un S 500. Entrambi i veicoli sono stati progettati per il trasporto di legname e sono dotati di motori da 500 CV. Il veicolo più datato aveva un motore V8 con una cilindrata da 14 litri, mentre il nuovo veicolo era un 6 cilindri, 13 litri. Nonostante la cilindrata inferiore, il nuovo motore è risultato maggiormente potente a tutti i regimi del motore.
I test di guida sono stati
effettuati a Febbraio 2017. Il 143 si presentava in ottime condizioni, si trovata
infatti al museo Scania a Södertälje prima di tornare in strada per la prova. Durante
i test, i veicoli sono stati entrambi guidati ad una velocità di 85 km/h sullo
stesso tratto di strada in Svezia e dagli stessi due autisti. Avevano entrambi
lo stesso peso a bordo, fattore che ha dato al nuovo veicolo un leggero
vantaggio poiché più leggero nel complesso. I risultati dei test hanno
evidenziato una riduzione di circa il 25% dei consumi di carburante e del 95%
degli ossidi di azoto.
Numerosi i fattori alla base
del cambiamento: i motori sono diventati maggiormente efficienti e sono in
grado di erogare maggiore coppia e potenza a parità di cilindrata. Inoltre è
stata migliorata l’aerodinamica, il cambio automatizzato Scania Opticruise ha
ridotto il consumo di carburante, i rapporti al ponte sono stati allungati, i
componenti ausiliari sono stati affinati e i dispositivi di frenatura gravano
meno sulla tara.
«I test
evidenziano come la diminuzione dei consumi di carburante non avvenga solo con
l’introduzione di una nuova generazione di prodotto, ma sia il frutto di un
processo di miglioramento continuo da parte dell’azienda svedese» dice
Paolo Carri, direttore Business Support & Development di Italscania. «Più che rivoluzioni ci sono stati
investimenti costanti in ricerca e sviluppo con un obiettivo chiaro:
incrementare costantemente i livelli di efficienza dei motori. Una sfida
complessa per una casa costruttrice di veicoli industriali come Scania,
chiamata nel contempo a confrontarsi con
l’evoluzione della normativa sulle emissioni».
span>