Come può Tom Cruise prevenire i delitti nel film Minority Report, orientandosi mediante guanti sensoriali tra le informazioni elaborate dal sistema Precrimine? Grazie alla realtà aumentata, più comunemente conosciuta con l’acronimo AR (Augmented Reality). Una tecnologia immersiva portata alla ribalta dalla celebre pellicola di Steven Spielberg e declinata in avanguardistiche applicazioni: dall’ambito militare, nel 1990 riceveva il battesimo dell’aria il caccia Lockheed Martin-Boeing F-22 Raptor, primo aereo con dispositivi AR a bordo, al settore medico, a supporto dei chirurghi negli interventi di massima precisione, sino alla diffusione nel mondo dell’elettronica di consumo.
Diversamente dalla realtà virtuale (VR o Virtual Reality) che utilizza strumenti tecnologici per creare ambientazioni illusorie totalmente distaccate dall’ambiente circostante, la realtà aumentata coniuga elementi concreti e virtuali, divenendo un vero e proprio “sesto senso” in grado di arricchire l’esperienza percettiva mediante dispositivi hi-tech. In ambito automobilistico, Audi è pioniere della tecnologia AR. La Casa dei Quattro Anelli ricorre da tempo alla realtà aumentata per rendere ancor più immersiva l’attività di formazione tecnica, per snellire la pianificazione logistica e per progettare le linee, come avvenuto per Audi e-tron GT. La granturismo a elettroni prodotta presso l’Audi Böllinger Höfe, il sito carbon neutral nelle immediate vicinanze dello stabilimento tedesco di Neckarsulm, per la prima volta nella storia Audi ha potuto contare sulla verifica dell’efficienza della catena di montaggio e sulla pianificazione dell’afflusso della componentistica senza ricorrere a prototipi fisici. Ora, la Casa dei Quattro Anelli attinge ulteriormente alla tecnologia AR alzando l’asticella della sicurezza, dell’intuitività e del comfort delle proprie vetture grazie allo Head-up Display con realtà aumentata, al debutto con i SUV compatti elettrici della gamma Q4 e-tron.