martedì 9 luglio 2013

Elettrica davvero più verde? Sguardo alla fonte energetica.

L'Europa, usa sempre più carbone.  In teoria, l’Europa ha in essere  politiche mirate a far crollare le emissioni di CO2, in pratica sta invece incrementando l’uso di carbone, le cui emissioni sono molto più elevate di quelle ad esempio del gas. Tutto a causa del fracking! Non è una parolaccia, o meglio, non lo è ancora. Si tratta di una tecnologia avanzata e per certi aspetti invasiva, di estrarre idrocarburi. Un sistema che i fatti sembrano indicare come capace di modificare il macro-scenario energetico mondiale: fornitura, estrazione, flussi di distribuzione. Premesso che l’estrazione di gas naturale dal processo sopra accennato (Shale gas) possa non piacere o possa essere ritenuto non pienamente rispettoso dell’ambiente, non bisogna trascurare il fatto che si tratta della maggiore novità nel campo dell'energia da mezzo secolo e questo, a detta sia dei favorevoli  che dei detrattori del sistema.
L’Europa per la maggioranza dei paesi si limita a non porre la questione o a porre divieti indiscutibili, su cui  di primo acchito potrebbe anche sembrare logico concordare. Gli Stati Uniti invece stanno accelerando fortemente su questa tecnologia che gli garantirà l’indipendenza  energetica già a partire dal 2015 (fonte IEA- International Energy Agency). Oggi la quantità di gas  disponibile ha fatto scendere i prezzi drasticamente , rendendo gli investimenti  industriali negli USA molto più competitivi rispetto all’Europa.  Un effetto domino che ha portato molte aziende americane ad abbandonare il carbone per il gas ed in questo modo a far scendere il prezzo del carbone a livelli tali da renderne l’acquisto  molto interessante per l’Europa. L'incremento percentuale degli ordini è già  a due cifre; in alcuni paesi ha toccato il 50% ! Una realtà che di fatto rischia di sconvolgere veramente il panorama energetico e di rendere inefficaci o controproducenti  misure “ambientaliste” che non facciano i conti seriamente con questo cambiamento già in avanzata fase di utilizzo. Affrontare la questione con indifferenza o con semplice sistematica opposizione potrebbe rivelarsi una politica miope ! Gli Stati Uniti, da sempre criticati perché poco impegnati nella lotta al cambiamento climatico e perché non hanno mai firmato il Protocollo di Kyoto, grazie al sempre maggiore uso di gas oggi sono più vicini agli obiettivi di Kyoto della stessa Unione Europea. In Regno Unito, Cameron apre allo “Shale gas”, la Polonia rinuncia al nucleare a favore di questo processo, la Francia guida l’opposizione, il resto d’Europa “se ne frega”. In un contesto così fortemente energivoro è pensabile di non aver ancora definito una lucida politica energetica europea? Fino a quando potremo  resistere in queste condizioni ?  Tornando poi al tema mobilità, l’auto elettrica farà la sua strada, non c'è dubbio. Accompagnerà e favorirà il cambiamento  culturale del muoversi, già in atto da diverso tempo. Un cambiamento che non è solo una questione di un'auto più o meno green. Questo è bene saperlo, per evitare mistificazioni.   Essere consapevoli che se andiamo in modalità elettrica non sempre significa zero emissioni, non vuol dire essere contro l’elettrico, significa essere consapevoli del contesto reale nel quale ci stiamo muovendo.
                                      
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