giovedì 25 febbraio 2021

V2G: l'auto come serbatoio di energia integrata

Ma che cos'è il V2G?  In estrema sintesi: collegare i veicoli elettrici alla rete energetica, sia domestica che pubblica, per sfruttare le batterie come stabilizzatori, accumulando energia quando viene prodotta in eccesso e cedendola nei momenti di picco dei consumi. Le batterie dei veicoli elettrici hanno un grande potenziale, che va oltre il loro compito principale, cioè fornire energia per la mobilità. Gli accumulatori potranno infatti essere collegati alla reti elettriche pubbliche per renderle più stabili ed efficienti.
È questo il principio alla base del Vehicle-to-Grid (V2G), una tecnologia che permette di trasformare le auto elettriche da semplici mezzi di trasporto a vettori energetici capaci di scambiare energia elettrica con la rete. Grazie alla tecnologia di ricarica bidirezionale, il pacco batterie di un veicolo elettrico potrà stabilizzare la rete, immagazzinando l'energia in eccesso e restituendola nel momento del bisogno, garantendo vantaggi alla collettività, ai gestori di energia e a chi guida un’auto “alla spina”. È palese che se tutti i veicoli elettrici circolanti fossero collegati per la ricarica contemporaneamente, la rete elettrica pubblica andrebbe in blackout: questo è lo scenario che ama descrivere chi è scettico nei confronti della tecnologia a zero emissioni, ma questa visione pessimistica è destinata ad essere superata dati gli sviluppi che hanno avuto la tecnologia della ricarica intelligente e dell'integrazione in rete.

È una soluzione che permette di ottimizzare i carichi di elettricità delle reti pubbliche, garantendo una mobilità elettrica senza problemi. Viene chiamata ricarica smart ed è già supportata da diverse case automobilistiche. Grazie alla connessione in rete, si potranno personalizzare le ricariche di ogni singola auto, sia in termini di durata, sia per l’orario di inizio e di fine del processo, sia per la potenza assorbita, aprendo così nuove prospettive. Per esempio, se un utente può ricaricare le batterie della sua auto al lavoro, potrà utilizzare di meno la ricarica domestica ottenendo in cambio delle tariffe agevolate da parte del provider energetico.

Anche per questo la ricarica smart è un elemento importante per la diffusione della mobilità elettrica e l'ampliamento dell'infrastruttura di ricarica. Sfruttando il suo potenziale nel migliore dei modi, i veicoli elettrici potrebbero diventare sistemi flessibili di stoccaggio dell’energia rinnovabile, che oggi ha una disponibilità variabile, soprattutto nel caso del solare e dell'eolico.

Il cuore tecnologico dei sistemi V2G è un inverter di potenza bidirezionale che si collega alla batteria ad alta tensione dell'auto e allo stesso tempo a quella della rete, ma in bassa tensione. Questo dispositivo può prendere energia dalla rete per ricaricare la batteria, oppure fornire energia alla rete stessa prelevandola dagli accumulatori del veicolo. I flussi sono gestiti da un’unità di controllo che tiene conto delle esigenze del gestore della rete oppure della situazione energetica dell'edificio a cui è collegata l’auto, facendole combaciare con gli orari di ricarica scelti dell'utente.

Tutto così semplice? In Italia, non ancora. Ma la strada è tracciata e va seguita con attenzione.

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