Visualizzazione post con etichetta Vectra. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vectra. Mostra tutti i post

martedì 1 luglio 2025

Un punto di riferimento nel segmento medio


Esattamente trenta anni fa, nel 1995, il lancio della seconda generazione di Opel #Vectra-B portava con sé l’introduzione di una serie di soluzioni nel campo della sicurezza che ponevano la berlina di classe medio-altra dalla gamma della Casa di Ruesselsheim all’avanguardia nel suo segmento di mercato. Con circa due milioni e mezzo di clienti conquistati nel giro meno di sette anni, Opel Vectra poteva essere definita giustamente una "best‑seller". La nuova serie, in vendita nella duplice versione con berlina a 4 e 5 porte, aveva le carte in regola per portare ancora avanti tale successo.

Sicurezza attiva con il Multi-link

Nel 1995 Opel Vectra-B si imponeva all’attenzione per le moderne soluzioni dell'autotelaio che aveva il suo punto forte nella sofisticata sospensione posteriore tipo #Multi-link, oltre che nell'inedita sospensione anteriore. Entrambe erano montate su sottotelai separati dal resto della scocca per limitare la rumorosità proveniente dal motore, dagli organi di trasmissione e dai pneumatici. In tal modo la nuova media della gamma Opel era molto agile nel comportamento su strada e garantiva un notevole comfort di marcia.

La geometria delle sospensioni svolgeva in proposito un ruolo fondamentale. Frenando, ad esempio, su un fondo stradale con diversi gradi di aderenza, la cinematica del braccio della sospensione anteriore McPherson aumentava la convergenza della ruota che aveva maggiore aderenza. Lo schema #DSA (Dynamic SAfety), che ha già dimostrato la sua efficacia sulla Omega, era in grado di contrastare efficacemente la tendenza della vettura ad uscire di traiettoria.

Sicurezza passiva in primo piano

Come se non bastassero le caratteristiche dell'autotelaio e gli ampi margini di sicurezza attiva, la seconda generazione di Opel Vectra assolveva anche i più severi requisiti di sicurezza passiva. La robusta parte centrale dell'abitacolo era stata studiata ricorrendo allo stato dell'arte della tecnologia: l'energia di un'eventuale deformazione si scaricava sistematicamente lungo tre linee di carico.

Molti particolari interagivano in modo complesso per creare un ampio e completo sistema di sicurezza. Questo era il caso di elementi già familiari ai clienti Opel come le cinture di sicurezza, i pretensionatori e gli airbag che erano stati anch'essi oggetto di non meno significativi progressi tecnologici. La Casa tedesca aveva sviluppato, ad esempio, una nuova generazione di sedili dotati di rampe anti-scivolo e di attacchi delle cinture posti su entrambi i due lati. In questo modo la posizione della bandella trasversale risultava sempre ottimale rispetto al corpo dell'occupante. Un ulteriore elemento di sicurezza era rappresentato da un nuovo tipo di pretensionatore che utilizzava una carica propellente per tendere le cinture con un maggior effetto di tensionamento rispetto ai dispositivi meccanici.

Airbag "misti": per la prima volta su una vettura di serie

La seconda generazione di Opel Vectra era soprattutto la prima automobile costruita in grande serie ad impiegare airbag frutto di una tecnologia "mista" che utilizzavano sia cariche di innesco che gas pressurizzati. Il gas Argon necessario per gonfiare il cuscino era conservato ad una pressione di 200 bar in uno speciale cilindro d'acciaio inserito nel volante oppure, nel caso dell'airbag lato passeggero, nel cruscotto.

A seconda dell'entità dell'impatto, il gas era liberato dal cilindro con l'accensione di una carica d'innesco. Poiché il gas perde forza espandendosi, l'accensione serviva anche a riscaldare il gas mentre si espandeva rapidamente e ad aumentarne il volume in modo che possa gonfiare il cuscino. Questa nuova tecnologia presentava il duplice vantaggio di richiedere una carica inferiore rispetto ai dispositivi convenzionali e di permettere l'utilizzo di cuscini fatti con un nuovo materiale più facilmente riciclabile.

Pedaliera sganciabile in caso di urto

Un’altra novità in fatto di sicurezza era rappresentata dal sistema adottato per il montaggio della pedaliera per il quale Opel chiese il brevetto. Per impedire che, in caso di scontro frontale, i pedali potessero penetrare nella zona inferiore dell'abitacolo, gli assali dei loro perni erano sistemati entro supporti metallici di forma trapezoidale. Questi si sarebbero potuti piegare solo sotto l'energia dell'urto così che i pedali si sganciassero dai supporti riducendo la possibilità di finire a ferire i piedi o le gambe del guidatore.

C'era poi un'altra caratteristica poco comune su automobili del segmento della Vectra. Tutte le versioni (tranne quella d'ingresso) avevano 5 poggiatesta di serie. Qualora tuttavia quello posteriore-centrale non fosse stato necessario, poteva essere estratto facilmente dallo schienale del sedile in modo da non limitare la visibilità posteriore del guidatore.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...