Appia Antica, oggi |
Il confronto tra l’odierno sistema
viario italiano e quello dell’Antica Roma è, a dir poco, impietoso: strade e
ponti costruiti 2.000 anni fa sono ancora al loro posto ovviamente “invecchiati”,
ma sostanzialmente intatti e sembrano quasi farsi beffe dei moderni fondi
stradali pieni di buche e di viadotti spesso pericolanti. A questo punto forse
sarebbe opportuno farci un “ripassino” sulle tecnologie utilizzate dagli
ingegneri dell’Antica Roma.
Diciamo subito che, osservando l’Appia
Antica, la cosiddetta “regina viarum”, che procedendo diritta senza una sola
curva da Porta Capena a Terracina (per poi proseguire verso Benevento e
Brindisi), si potrebbe dire che nel 312 a.C. gli Antichi Romani hanno inventato
il concetto di autostrada: una strada che attraversa il territorio in modo
rettilineo senza fermasi di fronte ad ostacoli naturali come valli, montagne,
fiumi, scogliere, ma superandoli uno dopo l’altro in modo spettacolare, anziché
adattarsi ad essi, come avveniva prima, aggirandone i rilievi e seguendo i
costoni.