mercoledì 3 luglio 2013

Addio, cambi-gomme ai box?

Se va avanti così finirà che ci dimenticheremo i cambi pneumatici ai box. No, non in Formula 1 dove, c’è da scommetterci, salterà sempre fuori una gomma speciale in grado di garantire super-prestazioni per pochi giri, bensì nelle gare di durata dove si vince ancora restando in pista e non fermandosi continuamente ai box con un pretesto od un altro.
All’ultima edizione della 24 Ore di Le Mans, Michelin ha portato una nuova generazione di pneumatici da corsa in grado di garantire il massimo delle prestazioni per 55 giri consecutivi (pari a 750 chilometri ovvero una distanza pari ad oltre due gran premi di F1) all’Audi R18 e-tron quattro vincitrice della corsa francese e per 42 giri (570 chilometri) alla Porsche 911 GT3 RSR che si è imposta nella categoria GTE.

GM e Honda: ritorno all'idrogeno

GM e Honda, 1.200 brevetti in due. Hanno deciso di condividerli per cercare di accelerare l'adozione sui veicoli della tecnologia idrogeno a celle a combustibile entro il 2020.
L'accordo è l'ultimo di una serie di alleanze create per suddividere  il costo di sviluppo di veicoli a celle a combustibile. Toyota e BMW stanno già lavorando insieme su questo progetto, così come hanno fatto Daimler, Ford e Nissan . Meno di un decennio fa, i grandi costruttori indicavano i  veicoli a celle a combustibile ad idrogeno come il modo migliore per ridurre la dipendenza dal petrolio e rendere l'ambiente più pulito. Ma negli ultimi anni parlare di celle a combustibile sembrava un tema superato con l’affermarsi di altre tecnologie quali l’ibrido, l’elettrico a batteria ed i biocombustibili  in grado di attirare maggiormente l’attenzione dei consumatori e dei governi. La complessità  dello stoccaggio dell'idrogeno a bordo del veicolo e la mancanza di stazioni di rifornimento di idrogeno hanno rappresentano due grandi ostacoli per le celle a combustibile. La tecnologia del plug-in in confronto si è dimostrata più economica (anche se ancora troppo costosa per il mercato di massa) e le infrastrutture di ricarica in aumento sul territorio .

martedì 2 luglio 2013

F1: bufera gomme

11 scuderie, 22 vetture, oltre 2.000 pneumatici  usati in 8 gare,  4 pneumatici scoppiati, tutti sul lato posteriore sinistro, a Silverstone.  Paura per la sicurezza e l’incolumità dei piloti ed  immediato rimbalzo di accuse  incrociate più o meno velate tra team schierati pro e contro l’introduzione di nuove soluzioni. I pneumatici, vuoi per le prestazioni, vuoi per aspetti normativi/legali (prove con team non autorizzati a farli) sono già stati oggetto di forti tensioni in tutto l’entourage della F1.

Più sicurezza per i bambini in auto

6.456  bambini di età inferiore a 9 anni hanno perso la vita o sono rimasti feriti nel 2011 in un incidente stradale, secondo quanto rivela un’elaborazione del Centro Studi Continental. Il dato  rappresenta solo una piccola percentuale (2,2%) sul totale di morti e feriti dovuti ad incidenti stradali, ma è in ogni caso un tributo troppo grande da pagare, tanto più se si considera che nel nostro Paese è obbligatorio l’uso di dispositivi specifici per proteggere al meglio i bambini durante i viaggi in auto.
Secondo una recente indagine del dipartimento di sanità pubblica dell’azienda USL di Bologna, il 46,7% dei bambini non viene messo correttamente in

lunedì 1 luglio 2013

Con il sistema Re-move, le batterie di Birò le porto con me

Estrima Birò
Non sappiamo dove ricaricare le batterie del nostro veicolo elettrico? Semplice. A casa, in ufficio od ovunque stiamo andando. Basta portacele appresso come un trolley fino alla presa di corrente e metterle in carica senza bisogno di un box privato o di una colonnina pubblica. Era l’uovo di Colombo. E come capita spesso i questi casi non poteva venire in mente che in Italia, alla Estrima di Pordenone per la precisione, che ha presentato recentemente il sistema di batterie estraibili Re-move, una geniale innovazione che rivoluziona il mondo della motorizzazione elettrica a 4 ruote.

Quanto consuma quest’auto? Chi può dirlo?

«Quanto consuma quest’auto?» mi chiede l’amico di turno. Quante volte mi è già capitato! E quante altre – c’è da scommetterci - mi capiterà ancora! Io, confesso, mi defilo sempre: non ho mai la risposta. Perchè raramente leggo i dati dichiarati dalle Case costruttrici e perchè ancora più raramente li memorizzo. Non mi interessano.
Faccio così perché semplicemente non ho mai creduto a quei dati. Non perché i costruttori dichiarino il falso - per carità! – ma solo perché le prove di omologazione sono effettuate – come del resto prevede la normativa - in condizioni molto diverse da quelle di uso reale. Cosa che del resto possiamo tutti constatare facilmente.
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