martedì 21 ottobre 2014

Tornano i pneumatici alti e stretti?

Bridgestone Ecopia EP500 Ologic
Hanno il diametro di quelli dell’attuale Range Rover Evoque, ma sono più stretti di quelli della nuova Smart ForTwo. Sono i pneumatici Bridgestone Ecopia EP500 Ologic da 155/70 R19 con Ologic Tecnology adottati in esclusiva da BMW sulla i3 a propulsione elettrica. La scelta, apparentemente in controtendenza con la tendenza imperante da trent’anni a questa parte per pneumatici super-ribassati ed ultra-ribassati – i cosiddetti “barra 40” e “barra 25”, bassi e larghi come quelli delle automobili da competizione – è dettata dall’esigenza di contribuire alla riduzione di consumi e di emissioni sfruttando anche l’uso di pneumatici più scorrevoli che richiedono un minor impiego di energia.   
Esteticamente simili ai “barra 70” che andavano per la maggiore all’inizio degli Anni Sessanta, i nuovi pneumatici Ecopia EP500 sono l’espressione della Bridgestone Ologic Technology, espressione che è il risultato dalla fusione dei termini EcOlogy (che indica la riduzione della resistenza al rotolamento) ed Optimised Logic (forma ed aerodinamicità) e sfrutta le sinergie tra un battistrada più stretto ed una diametro maggiore rispetto ai pneumatici convenzionali per garantire significativi miglioramenti in termini di aerodinamicità e di resistenza al rotolamento, pur offrendo una straordinaria aderenza in condizioni di bagnato. Nel caso specifico Bridgestone Ecopia EP500 Ologic è disponibile in quattro misure estive (155/70 R19 84Q, 175/60 R19 86Q, 155/60 R20 80Q e 175/55 R20 85Q) e invernali (Blizzak LM-500 ologic con lamelle e Blizzak NV ologic non chiodato) con mescola Multicell 2 per le condizioni nordiche.

venerdì 17 ottobre 2014

L’auto solare me la faccio in casa

Quanto costa sviluppare un veicolo ad energia solare? Milioni di Euro (o di Dollari, a seconda dei casi) vi risponderà il centro ricerche e sviluppo di qualsiasi industria automobilistica. E non solo.
Poi scopri che un trentenne ingegnere di Bangalore, tale Naveen Rabelli, ha investito tutti i suoi risparmi, 6.500 Dollari, per trasformare il suo tuk tuk (una specie di Ape Piaggio, per intenderci) in un veicolo ad energia solare, che riesce a ricaricarne le batterie elettriche in 8 ore e che ci sposta quotidianamente per le strade della sua città ad una velocità di quasi 60 km/h, mescolato a migliaia di analoghi piccoli veicoli a tre ruote, azionati però da più tradizionali motori a 2 tempi.

martedì 14 ottobre 2014

7 milioni di Toyota ibride vendute nel mondo

La notizia è di quelle che fanno strabuzzare gli occhi, ma che al tempo stesso non prendono certo alla sprovvista i lettori. Il fatto che a fine Settembre 2014 le vendite di vetture ibride Toyota abbiano superato quota 7 milioni di unità può infatti stupire l’uomo della strada per il quale le automobili ibride sono ancora un oggetto quasi misterioso, non certo chi segue – magari se neppure troppa attenzione – le cose dell’automobile, visto che da quasi vent’anni la Casa delle tre ellissi è diventata sinonimo di propulsione ibrida. Nel suo sviluppo la Casa delle ha impegnato in questi anni importanti risorse umane ed economiche, ed oggi i fatti – e soprattutto il pubblico (l’ultimo milione di automobili ibride è stato consegnato ai clienti nel tempo record di soli 9 mesi) - le danno giustamente ragione.
In questo momento Toyota ha complessivamente a listino qualcosa come 27 differenti modelli di vetture ibride ed un modello plug-in in più di 90 Paesi. Inoltre, dall’inizio del 2014 alla fine del 2015, Toyota lancerà un totale di 15 nuovi modelli ibridi, tra cui (solo in Giappone) il Voxy Hybrid ed il Noah Hybrid, la nuova Lexus NX Hybrid presentata nelle scorse settimane e la Lexus RC Hybrid che arriverà nel 2015.


Tarassaco nei pneumatici. Dallo studio al prototipo.

Chiamatelo  un po' come vi pare: taraxacum, tarassaco russo, dente di leone o semplicemente soffione. La sostanza non cambia: parliamo sempre di quel fiore, anzi di quella pianta infestante, che i bambini raccolgono nei prati, divertendosi a soffiarci dentro.
L’abbiamo fatto tutti. E probabilmente ci ricordiamo quella sensazione di appicicaticcio che la linfa contenuta nello stelo ci trasmetteva sulle dita. Ebbene, proprio da questo liquido lattiginoso i fabbricanti di pneumatici contano oggi di ricavare la materia necessaria per realizzare la mescola dei battistrada.
Al recente Salone dei Veicoli Commerciali di Hannover, la tedesca Continental ha presentato a tale proposito un pneumatico sperimentale realizzato in collaborazione con l’Istituto Fraunhofer. Se però la memoria non ci tradisce, già nella Primavera del 2012 Bridgestone aveva già presentato una sua ricerca, frutto di una collaborazione con diversi operatori di settore all’interno del programma PENRA (Program for Excellence in Natural Rubber Alternatives), per l’utilizzo dello stesso tarassaco russo per la realizzazione di pneumatici ecosostenibili di alta qualità. Niente di nuovo sotto il sole insomma, se non che si è passati dalla fase di studio a quella prototipale.

lunedì 13 ottobre 2014

Nuova tecnologia Volvo Trucks per una visibilità a 360 gradi

La visione periferica ovvero la possibilità di vedere dal posto di guida quanto più possibile ciò che abbiamo intorno è una componente fondamentale della sicurezza attiva, quella cioè che ci consente di prevenire e quindi evitare un potenziale incidente. Specialmente del traffico cittadino dove investire, ad esempio, un ciclista od un motociclista che procede a lato della nostra automobile è una possibilità tutt’altro che remota.
Figuriamoci poi se siamo alla guida di autocarro. Ogni veicolo pesante ha un carico diverso e le sue dimensioni gli impediscono eventuali manovre di elusione repentine, come ad esempio una sterzata improvvisa, per evitare una collisione. Per questo motivo Volvo Trucks sta sviluppando una tecnologia specifica, che attualmente in fase di collaudo, potrebbe divenire realtà nei prossimi 5-10 anni e contribuire a ridurre drasticamente il rischio di incidenti causati da un campo visivo limitato consentendo un'analisi a 360 gradi di tutto ciò che accade intorno al veicolo.

sabato 11 ottobre 2014

450 CV da un 2 litri benzina? La proposta Volvo

Volvo High Performance Drive-E
Con il nuovo motore High Performance Drive-E, un 2 litri a benzina prototipo con 4 cilindri e tecnologia triple-boost in grado di erogare 450 CV, Volvo offre una rara combinazione di prestazioni e di efficienza. «Quando abbiamo lanciato la gamma di propulsori Drive-E, il nostro obiettivo era quello di offrire i 4 cilindri più avanzati nel settore basati su emissioni e consumi in relazione alle prestazioni e alla guidabilità» spiega Peter Mertens, vice-presidente senior per Ricerca e Sviluppo di Volvo Car Group. «Sapevamo che nella nostra configurazione a benzina i 320 CV sarebbero stati soltanto un punto di partenza. Il prototipo dell’unità High Performance Drive-E da 450 CV è una prova concreta di questa ambizione e della versatilità dei propulsori Drive-E».
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