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venerdì 2 febbraio 2024

Tecnologia ZF delle cinture di sicurezza intelligenti


Con il suo nuovo sistema di cinture di sicurezza, ZF Passive Safety Systems consentirà in futuro un adattamento significativamente migliore della limitazione della forza della cintura alla statura e al peso corporeo degli occupanti del veicolo. Il limitatore di carico multistadio (MSLL) è il principale responsabile della regolazione individuale del sistema e contribuisce a ridurre ulteriormente le conseguenze degli incidenti per tutti gli occupanti, consentendo alle Case automobilistiche di soddisfare i sempre più stringenti requisiti della Road map 2030 NCAP. L'approccio innovativo di questa tecnologia non risiede solo nelle opzioni di controllo individuale del componente stesso, ma anche nelle ampie possibilità di interazione con altri sistemi di sicurezza. In questo modo, la cintura di sicurezza con limitatore di forza commutabile MSLL diventa un dispositivo di sicurezza intelligente e controllabile in modo flessibile.

venerdì 15 settembre 2023

Tutti i vantaggi della cintura di sicurezza connessa di ZF


La protezione degli occupanti di un veicolo ha inizio con la corretta seduta ed una cintura di sicurezza ben allacciata. Utilizzando i sensori del veicolo la nuova cintura connessa di ZF può attivamente ricollocare gli occupanti nella posizione ottimale di seduta prima di una potenziale collisione. Se il sistema è messo in allerta per una situazione potenzialmente pericolosa, la cintura riposiziona gli occupanti sul sedile, migliorando la funzionalità del sistema di ritenuta. Cuore del sistema è il tensionatore elettromeccanico ACR8 che può anche ridurre l'allentamento della cintura o avvisare il conducente facendo vibrare la cinghia della cintura.

lunedì 11 settembre 2023

50 anni di cinture di sicurezza Opel


Cinquanta anni fa, nel 1973, Opel – prima ancora che la presenza a bordo delle automobili e l’uso delle cinture di sicurezza diventasse obbligatorio - iniziò ad installare di serie su tutti i modelli sistemi di cinture a tre punti con un pratico azionamento con una mano. Da allora sono successe molte cose. In ogni Opel sono installati in media 15 metri di cinture di sicurezza che, dopo cinque decenni, corrispondono a circa 750 milioni di metri di nastri per cinture di sicurezza. Ciò corrisponde a 18 circumnavigazioni dell'equatore.

Già negli Anni '60 gli ingegneri Opel testavano le cinture di sicurezza come sistema di ritenuta salvavita nelle automobili. Nell'Aprile 1968, ad esempio, le Opel Kadett, Admiral e Diplomat (e da Ottobre 1970 la coupè Manta-a) potevano essere ordinate con le cinture di sicurezza anteriori. Il “salvagente” Opel era disponibile di serie anche si versioni sportive come Kadett B Rallye del 1967 e Commodore A GS un anno dopo.

giovedì 15 settembre 2022

50 anni “allacciati” a Sabelt


Dici Sabelt e la testa va immediatamente alle cinture di sicurezza. E’ così, da sempre. Nata mezzo secolo fa, il 20 Settembre 1972, da un’intuizione dei giovani fratelli Piero e Giorgio Marsiaj, Sabelt ( acronimo di Safety Belt ovvero cintura di sicurezza), oggi, tra molte altre cose, fornisce 7 team di Formula 1 su 10 e le vetture da corsa di importanti costruttori come, ad esempio Ferrari, Porsche, Alpine, Cupra, e grazie ad un’attenzione nella diversificazione alla clientela si è affermata come fornitore di prestigiose Case automobilistiche come Ferrari, McLaren, Aston Martin, Alpine, Maserati, Abarth e Cupra.

La visione di lungo termine, il coraggio e la capacità di innovare sono elementi portanti nella storia di Sabelt, hanno segnato le scelte passate e continuano a guidare l’azienda nelle decisioni future. La recente scommessa di Sabelt di sviluppare al suo interno una linea di cinture di sicurezza non solo per automobili ma anche per il settore spazio e aviazione ne sono la dimostrazione.

sabato 5 dicembre 2020

Le cinture di sicurezza Sabelt nell’incidente di Romain Grosjean

Domenica 29 Novembre il mondo è rimasto con il fiato sospeso negli istanti successivi al terribile incidente che ha visto protagonista Romain Grosjean durante il Gran Premio del Bahrein di Formula 1. Lo schianto e il successivo incendio della monoposto Haas condotta dal francese hanno riportato al centro dell’attenzione mediatica la questione della sicurezza di vetture e piloti, dimostrando, fortunatamente, i grandi progressi compiuti in questo campo. I dati della telemetria pubblicati dalla scuderia statunitense mostrano che Grosjean, dopo aver urtato l’ Alpha Tauri del russo Daniil Kvyat, ha impattato
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